Politica

Lo strano filo che collega Conte al Quirinale

Dalle relazioni senesi col figlio di Mattarella all'università della famiglia Napolitano

Lo strano filo che collega Conte al Quirinale

Fabrizio Boschi

nostro inviato a Firenze

Firenze freme per il professore-premier venuto dal nulla. Quando, alle 13, giunge la notizia di Giuseppe Conte convocato al Colle, tra i corridoi del Dipartimento di Diritto privato della facoltà di Giurisprudenza, iniziano i chiacchiericci a bassa voce. Nella stanza di Conte è un via vai di collaboratori che scacciano via chiunque osi fare domande sul titolare della cattedra.

Ciò che però emerge segretamente dal Dipartimento è che il giurista scelto da Di Maio e Salvini sarebbe protetto molto dall'alto. «Dietro a Conte - rivelano fonti fiorentine - c'è la Boschi che con lui a capo del governo continuerà a mantenere voce in capitolo e soprattutto Giorgio Napolitano. Finché sarà vivo lui, Conte è blindato». Dimesso l'altroieri dall'ospedale, pare che Re Giorgio sia stato decisivo sull'accordo di governo che baserebbe le sue fondamenta sul grande vecchio. Il nome di Conte sarebbe piaciuto anche a Denis Verdini, che con la Boschi è sempre rimasto in buoni rapporti e che, sebbene fuori dal Parlamento, a Firenze e in politica conta ancora molto.

In Toscana il nome di Conte riecheggia anche a Siena, in piena fibrillazione per le Amministrative, dove il docente ha avuto contatti con Bernardo Giorgio Mattarella, 50 anni, primo dei tre figli di Sergio, già professore di Diritto amministrativo a Siena e condirettore del master in management della Pa alla Luiss di Roma, dove insegna anche Conte. Bernardo Giorgio (stesso nome del nonno), che ha fatto parte anche del governo Renzi in qualità di capo dell'ufficio legislativo del ministero della Pa, oggi ha la cattedra a Roma Tor Vergata il cui preside è il cognato di Napolitano e nel cui ateneo insegna anche il figlio dell'ex presidente, Giulio. E il cerchio magico si chiude.

Dalla facoltà di Firenze, invece, emerge un piccolo giallo che riguarda il professor Conte. Un paio di colleghi nelle stanze accanto sono a conoscenza di un episodio risalente al 2012 che riguarda il più stretto collaboratore di Conte (ricercatore e avvocato) che venne scoperto a presentare, come titolo per partecipare ad un concorso universitario, una pubblicazione interamente copiata da un autore tedesco, che lui si era limitato semplicemente a tradurre in italiano. Per questo venne escluso dal concorso facendo però infuriare gli altri candidati. Oggi è tra i collaboratori più fidati di Conte, che mise tutto a tacere.

Sul curriculum gonfiato, invece, la New York University, che proprio a Firenze ha la sezione italiana nella splendida Villa La Pietra in via Bolognese (solo una delle 40 università americane presenti in Toscana), non conferma ma nemmeno smentisce. A smentire, invece, è la collega dirimpettaia di stanza, professoressa Sara Landini, alla quale il professore confida tutto: «Che sia stato alla NYU sono certa, ne sono testimone. Non sapevo, invece, che si fosse separato dalla moglie». La cosa buffa è che nel giorno dell'incarico a Conte, i grillini fiorentini sappiano a malapena chi sia: «Ammetto che la prima volta che è venuto fuori il suo nome, sono dovuta andare su Wikipedia per capire chi fosse - dice Arianna Xekalos, 26 anni, consigliera M5s a Palazzo Vecchio - Queste scelte le fanno a Roma e mi fido, ma voglio vedere come va a finire».

Ma i veri scontenti dell'incarico oggi sono soprattutto i molti studenti in fila davanti alla sua porta: già Conte lo vedevano poco prima, adesso sparirà del tutto. «Mi dissero che era molto impegnato e poco presente per cui cambiai corso», racconta Giovanni Cecchini, oggi laureando in Diritto penale. «In generale fanno tutto i suoi assistenti», conferma la praticante aretina Giulia Fiori.

Speriamo non si comporti così anche a Palazzo Chigi.

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