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"Lo strappo di Toti? Non dimentichi la fine di Alfano..."

Il coordinatore romano degli azzurri Davide Bordoni critica il governatore

"Lo strappo di Toti? Non dimentichi la fine di Alfano..."

Roma - Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia, lancia il rappel à l'ordre per le truppe azzurre. «Siamo sotto attacco». Bisogna reagire, dice, e i modi e le persone per farlo ci sono.

Come si può invertire il trend per riconquistare consenso?

«Siamo ancora un grande partito. Non solo sul piano nazionale. Abbiamo una classe dirigente preparata e motivata che amministra (e bene) le istituzioni locali. È da lì che dobbiamo ripartire. Bisogna ripartire da un rapporto più stretto con il territorio e proprio i nostri amministratori locali possono fare la differenza in questa battaglia».

Come vede l'uscita di scena di Giovanni Toti?

«Siamo entrati tutti in Forza Italia per Berlusconi, non certo per Toti. Se Giovanni se ne va ce ne faremo una ragione».

Il suo movimento viene dato dai sondaggisti al 2%. Questi numeri la preoccupano?

«Il soggetto politico di Angelino Alfano, allora ministro, era più strutturato eppure si è perso in poco tempo. Credo che Toti stia calcando lo stesso sentiero».

Il governatore della Liguria ha parlato di «immobilismo» e di paura di cambiare. Che ne pensa?

«Le critiche possono anche essere corrette. Ma è scorretto evitare il confronto. Se le cose non vanno si deve lottare dentro il partito per cambiarlo. Non uscirne».

Al tavolo delle regole si è parlato di ripartire dal territorio. E si è parlato degli organi di rappresentanza da rivitalizzare. Cosa ne pensa?

«Sono i nostri tesserati a chiedere maggiore partecipazione. Mi sembra giusto andare in questa direzione. Anche da noi, qui a Roma, a marzo abbiamo fatto il congresso che mi ha eletto coordinatore con oltre il 70 per cento dei consensi».

E il futuro prossimo del partito cosa prevede?

«Innanzitutto bisogna ricompattare l'alleanza con Salvini e la Meloni sul piano nazionale. Tanto più che la crisi di governo è sempre più probabile. A Roma, poi, la Lega ha le mani libere e ho già chiesto a loro e a Fratelli d'Italia di tornare a confrontarci. Il tempo stringe».

Eppure le elezioni sono lontane.

«Forse quelle per il Campidoglio.

Ma se si ritorna a votare per le politiche è molto probabile che anche la Regione sia portata ad anticipare il voto visto che Zingaretti, in qualità di segretario del Pd, sarà portato a candidarsi in Parlamento».

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