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Studenti bulli? Tutti giù dallo scuolabus

Secondo il nuovo regolamento i ragazzi prepotenti saranno appiedati

Studenti bulli? Tutti giù dallo scuolabus

Il bullo deve ancora venire. Anzi, deve scendere. Dal bus scolastico.

È l'idea di un comune dell'area metropolitana di Venezia, Camponogara. Che nel regolamento che disciplina il trasporto scolastico per espressa volontà dell'assessore all'Istruzione Monica De Stefani ha inserito un articolo che punta ad arginare i comportamenti aggressivi da parte dei bambini più prepotenti ai danni di quelli più miti, frequenti in un momento della giornata - quello del trasporto sullo scuolabus - in cui le regole diventano meno ferree e il cameratismo sfocia spesso in atti di prevaricazione e spacconeria.

Secondo il comune di Camponogara, che segue l'esempio dei vicini Campagna Lupia e Campolongo Maggiore, questa deriva non può essere più tollerata. E anche il trasferimento da casa a scuola e viceversa è un momento di socializzazione sana e di formazione. Per questo motivo il regolamento - che prevede tutta una serie di fattispecie in cui è messa a rischio la sicurezza del trasporto - comprende due articoli (il 14 e il 15) che fissano rispettivamente le regole di comportamento che i bambini devono tenere sullo scuolabus e le sanzioni in caso di trasgressione.

Sanzioni che sono a tre livelli: primo passo vengono avvertiti con una nota scrittai genitori del bambino che ha tenuto un comportamento da bullo. Farà fede in materia la comunicazione circostanziata redatta su un modulo che l'autista testimone di un atto di bullismo dovrà inviare al Comune e al dirigente scolastico, che avviseranno con nota scritta i genitori del ragazzo. Il senso di questo gesto è considerare responsabile la famiglia della maleducazione di un bambino, anche se va detto che contare sulla buona volontà dell'autista di testimoniare rischiando di passare per spione ha le sue insidie. Il secondo passo è quello della recidiva: se il minibullo si rende di nuovo protagonista di atti irrispettosi sarà sospeso per tre giorni dal servizio. «E se - recita il regolamento - il comportamento fosse reiterato ancora è prevista l'espulsione per il resto dell'anno, senza rimborso della tariffa versata».

Puntare al portafogli della famiglia potrebbe essere la chiave di volta per risolvere il problema.

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