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Uno studio rivela: "I giovani italiani sono i meno di sinistra dell'Europa occidentale"

Uno strudio condotto dal think thank americano Pew Research Center rivela che dei paesi dell'Europa occidentale i giovani italiani sono i meno inclini a votare a sinistra

Uno studio rivela: "I giovani italiani sono i meno di sinistra dell'Europa occidentale"

Da qualche tempo la narrazione politica tradizionale che ragiona per schemi e colori, dicotomie e polarizzazioni è andata in cortocircuito. Uno dei miti del pensiero unico, ad esempio, è: i giovani sono moderni e perciò più progressisti, immigrazionisti ed europeisti degli anziani. Ma è veramente così?

La spaccatura elettorale su base anagrafica che si è venuta a creare ai tempi della Brexit sembra confermarlo. Eppure, da un recente studio condotto dall’autorevole think thank americano Pew Research Center, sono emerse alcune cose interessanti. Il sondaggio è stato realizzato alla fine del 2017 su un campione di elettori di età diverse e riguarda otto Paesi dell’Europa occidentale: Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Olanda, Svezia e Danimarca.

Lo scopo è quello di verificare la propensione delle nuove generazioni rispetto a certe tematiche e capire se il dato anagrafico influisca sull’orientamento politico. Ebbene, anche se la tendenza riscontrata è quella che si supponeva (“le persone più giovani tendono a essere più di sinistra, più progressiste nelle loro idee sociali e politiche, più ricettive nei confronti degli immigrati e più favorevoli nei confronti dell’Unione Europea”) un’eccezione c’è.

Nel nostro Paese, infatti, appena il 28 per cento degli under 30 si dichiara di sinistra ed è una percentuale identica a quella riscontrata negli over 50. Si posizionano diversamente i coetanei d’oltremanica che, invece, scalano la classifica dei giovani più ideologizzati dell’ovest europeo con il 43 per cento e distanziando gli anziani di ben 23 punti percentuali.

L’Italia poi è ultima in classifica anche quando si parla di benefici apportati dall’immigrazione. Se in Francia il 71 per cento dei giovani ritiene che i flussi migratori abbiano giovato all’economia nazionale (e gli over 50 si fermano al 42), nel nostro Paese i valori si riducono tanto in termini relativi quanto assoluti: con gli under 30 al 52 per cento e gli over 50 al 45. E non è finita qui.

Il Belpaese spariglia le carte in tavola anche in fatto di permanenza nell’alveo comunitario.

In questo caso la fiducia dei giovani nel progetto Ue non solo è la più bassa dell’Europa occidentale (49 per cento) ma è persino inferiore, seppure di un solo punto percentuale, a quella che nutrono gli adulti (50 per cento).

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