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Sul red carpet di Chopard sfilano 71 meraviglie

Smeraldi, diamanti, pon pon di rubini: ecco i pezzi unici (e sostenibili) visti al Festival di Cannes

Parigi. La sostenibilità nel lusso è una specie di contraddizione in termini che Caroline Scheufele ha trasformato in realtà. Co-presidente e direttore artistico di Chopard, la signora ha sposato la causa di oro e pietre preziose fairmined cioè provenienti da miniere in cui i lavoratori vengono trattati civilmente, gli sprechi energetici e l'inquinamento ambientale sono ridotti al minimo e i proventi non finanziano conflitti o dittature. Anche per questo i 71 pezzi di alta gioielleria presentati ieri e oggi a Parigi hanno le stigmate dell'unicità.

Tanto per dare un'idea con 17 eccezionali smeraldi non trattati con olio, puri e dal colore omogeneo ha costruito un collier in cui gli smeraldi sono alternati da eccezionali diamanti D fawless (i più belli e i più puri che ci siano) di cui due tagliati a goccia, uno dei quali di 20 carati. Abbinati a questa meraviglia gli orecchini perchè le parure sono inevitabili nella cosiddetta collezione red carpet, destinata cioè alle dive presenti al festival di Cannes di cui Chopard è sponsor e autore della mitica Palma d'oro oppure alla notte degli Oscar. In un altro collier la chiusura è fatta da un pon pon di rubini mentre in quello di piume di gallo, airone cinerino, struzzo e fagiano tenebroso c'è un magnifico cameo scolpito e impreziosito da volute di apatite. Quest'opera realizzata in collaborazione con Nelly Saunier (l'artista......) che lavora con le piume, è ispirata dagli abiti tradizionali degli abitanti della Mongolia.

DFed

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