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Sulla banda larga Renzi si affida allo statalismo?

Ecco perché il governo per la rete veloce preferisce Enel a Telecom

Sulla banda larga Renzi si affida allo statalismo?

"La Banda Ultra Larga è un obiettivo strategico. Non tocca al governo fare piani industriali ma porteremo il futuro presto e ovunque". Parola di Matteo Renzi che, con il consueto metodo del tweet, liquida l’indiscrezione di giornata apparsa su Repubblica che vedrebbe il governo pronto ad affidare ad Enel il compito di sviluppare la rete della banda ultra larga.

Una notizia che ha fatto subito sprofondare le quotazioni di borsa (-1,8%) relative a Telecom, il principale operatore del settore che finora sembrava destinato, insieme ad altri soggetti a occuparsi della banda ultra larga. Il liberista Oscar Giannino è andato subito in soccorso alla principale azienda di telefonia con un tweet: “Governo anti-Telecom affida banda larga a Enel che ha €39mld di debito”. Dopo un breve riferimento alle vicende relative alle reti della Rai, Giannino ha concluso la sua invettiva tacciando il governo di “Statalismo da #CoreadelNord”. A stretto giro è poi arrivata la risposta di Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alla banda larga, secondo cui il “governo fissa obiettivi ed incentivi” ma poi gli “Operatori scelgono, con i loro piani, se conformarsi o no. "Statalismo" ? Meglio informarsi”.

Frasi, apparentemente molto chiare ma allo stesso tempo, molto generiche e che creano confusione. “Non c’è nessun atto formale del governo e queste voci generano incertezza tra gli operatori”, attacca il deputato Antonio Palmieri, responsabile del settore innovazione di Forza Italia, che, raggiunto telefonicamente da ilgiornale.it, si chiede: “Il governo un paio di mesi fa ha presentato un piano nazionale per lo sviluppo della banda larga. Che fine ha fatto? Il governo dovrebbe svolgere un ruolo di coordinamento tra i vari operatori del mercato e invece con queste indiscrezioni genera solo confusione tra i soggetti che hanno iniziato a investire in questo settore”. Anche Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti alla Camera, non è voluto intervenire nel merito della “novità Enel” perché ne è venuto a conoscenza solo per mezzo delle agenzie di stampa. Anche se non vi è ancora una conferma ufficiale, la scelta sarebbe ricaduta su Enel “probabilmente per motivi di tatticismo da parte del governo - spiega a ilgiornale.it Stefano da Empoli, direttore dell’Istituto per la competitività – per sbloccare una situazione in cui Telecom pone molte resistenze ad accelerare la transizione dalla rete in rame, principale asset dell’azienda, alla fibra ottica”.

“Se da un lato la scelta di un soggetto neutrale come Enel potrebbe velocizzare la diffusione della banda larga perché distribuisce energia elettrica anche nelle aree geograficamente più difficili da raggiungere, dall’altro lato è priva, nel settore della telefonia, di quel Know-how di cui invece è già dotato Telecom”.

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