Cronache

Sulla Cavour venti di guerra e mari di sorrisi

La nostra portaerei regina, pronta per un lifting tecnologico, corre in soccorso dei bambini

Sulla Cavour venti di guerra e mari di sorrisi

A dicembre andrà in cantiere per i lavori di adeguamento utili a ospitare gli F-35, i caccia di nuova generazione. La portaerei Cavour, della Marina militare italiana, la più grande costruzione navale del Paese dal secondo dopoguerra, ne avrà a bordo una decina dei 15 presi dalla Difesa per la forza armata. Gli AV-8, gli Harrier ad atterraggio verticale, andranno quindi in pensione dopo un lungo periodo di glorioso servizio. Non sarà perciò in navigazione per due anni, periodo in cui sarà sostituita dalla Garibaldi, che nel 2022 andrà in pensione per lasciare il passo alla nuova Thaon de Revel. «Sarà un lavoro importante ha spiegato dalla sala briefing del Cavour l'ammiraglio Donato Marzano, comandante in campo della Squadra navale visto che dovremo modificare tutto il ponte con lo scopo di creare delle zone ad altissima sicurezza. E poi sarà fondamentale insonorizzare il ponte e i locali». Un intervento complesso, che sarà condotto dall'arsenale militare di Taranto.

Il gigante del mare è attualmente impegnato nell'operazione addestrativa «Mare aperto», a cui partecipano 45 unità navali, di cui una della Guardia costiera e nove estere (i Paesi stranieri coinvolti sono otto), ma anche aerei della Marina, dell'Aeronautica (Tornado, Amx, Predator e KC-767), tre sottomarini, 13 elicotteri a cui su aggiungono un'aliquota da sbarco della brigata San Marco e del Reggimento Lagunari, un gruppo di militari delle forze speciali e cinofili. In tutto sono coinvolti oltre 5mila uomini e donne. Nel corso dell'esercitazione nel Mediterraneo centrale, che terminerà il prossimo 18 maggio con il briefing finale, vi saranno alcuni osservatori esteri presenti per testare la capacità degli ufficiali, ma soprattutto dell'ammiraglio di divisione Aurelio de Carolis, che nel 2019 dovrà assumere l'incarico di Maritime Component Commander delle forze di reazione rapida della Nato. L'esercitazione simula lo scenario di embargo, un'attività complessa in cui sono inseriti anche studenti delle università Luiss e Ca' Foscari.

La particolarità è che le operazioni vengono «pilotate» dalla portaerei anche attraverso un sistema sofisticato di controllo radar chiamato «Smart», simile a quello inserito nel contesto del Cincnav (il comando della Squadra navale) di Santa Rosa, vicino a Roma. Simulazione di giochi di guerra, insomma, sperando di non doverli mai mettere in pratica, ma per essere pronti in caso di qualsiasi evenienza, soprattutto in un periodo di grandi tensioni internazionali e di rischio terroristico altissimo.

La giornata a bordo del Cavour inizia presto. Già alle 5 i marinai si alzano per sbrigare i compiti. C'è chi va alla sala di controllo, chi in plancia, chi si occupa della cucina, chi dell'hangar e chi ancora i piloti si prepara per i decolli. Suggestivo vederne uno dal ponte di comando. La partenza di un Harrier dalla pista dura pochi secondi, ma è l'atterraggio in verticale a dare l'idea delle capacità degli uomini al comando degli aerei della Marina militare, coadiuvati dal personale di bordo. Una città navigante, che non sarà grande come la Truman americana, attualmente nel Mediterraneo, ma comunque un colosso da 27mila tonnellate, con i suoi 244 metri di lunghezza e la capacità di ospitare oltre mille persone tra personale imbarcato (540 unità) e ospiti.

Una nave con multicapacità, che anche quest'anno sarà utilizzata per l'operazione di solidarietà «Un mare di sorrisi» in collaborazione con «Operation smile», che servirà per operare bambini affetti da labioschisi, palatoschisi ed esiti di labiopalatoschisi nelle sale operatorie della nave.

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