Politica

La Svizzera «punta» su Campione

Il governo elvetico: «Operazione fattibile». La Lega: «Giù le mani»

Nino Materi

Il ministro degli Esteri elvetico, Cassis, sarebbe interessato a far cassa con il fu Casinò di Campione d'Italia. Ma non solo, il progetto (tutto ancora in itinere) sarebbe quello di «annettersi» solo la casa da gioco ma l'intero Comune. Per ora si partirà dal casinò ai cui tavoli verdi ha «spizzato» la crème de la crème dei pokeristi mondiali, ma che da tempo è sbancato, nel senso più deteriore del termine: vale a dire che le banche hanno smesso di fargli credito e il casinò è fallito, circostanza piuttosto grave per un banco che dovrebbe arricchirsi a ogni giro di roulette. E invece è andata come sappiamo. Il casinò municipale ha fatto crac e ora les jeux sont faits, rien ne va plus. Ma Campione d'Italia (comune italiano di 1.958 abitanti della Lombardia, exclave italiana in territorio svizzero) è un gioiello che non può non continuare a far gola a chi gli affari sa farli. Campione d'Italia, sul lago di Lugano, in provincia di Como, è divisa dal resto della provincia dal sud del Canton Ticino, ed è proprio da qui che potrebbe arrivare la scommessa vincente. Il ministro degli esteri svizzero, Ignazio Cassis, replicando infatti a una interrogazione del deputato Marco Romano in cui si chiedeva «se fosse ipotizzabile un passaggio definitivo del Comune di Campione d'Italia sotto il governo di Berna», ha risposto testualmente: «È possibile». Che non equivale a un deciso «sì» ma è certo il contrario di un netto «no». Insomma, come dire, una puntatina è fattibile. Apriti cielo. «Non permetteremo mai che un pezzo di Italia passa armi e bagagli («armi e bagagli»?, al limite fiches e slot ndr) ad un altro Stato», ha tuonato il nostro sottosegretario agli Interni, il leghista Stefano Candiani. Bisognerebbe pero ricordare all'onorevole Candiani il dettaglio per nulla marginale: l'amministrazione comunale di Campione non riceve soldi dal governo italiano ma si regge (o meglio, si reggeva) solo sugli incassi del casinò, ormai fallito dopo il default della scorsa estate. Risultato: tutti i dipendenti sono stati licenziati e le casse municipali sono rimaste a secco, con conseguenze devastanti su gran parte dei i servizi pubblici. L'«acquisizione» di Campione da parte del governo svizzero rappresenterebbe quindi la soluzione ideale per rimettere a posto i conti non solo della casa da gioco, ma anche delle case di tutti i campionesi. Intanto il Comune ha accumulato in pochi mesi debiti per oltre 3 milioni di euro. Ci vorrebbe una super scommessa vincente. Peccato che ogni possibile puntata sia sospesa, causa chiusura del Casinò. Ma per la sua riapertura il conto alla rovescia è cominciato. Occhio all'orologio.

Svizzero, ovviamente.

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