Politica

Svizzera, trionfa la destra: è l'urlo anti-immigrati

LuganoLa Svizzera svolta a destra. Una svolta inattesa nelle proporzioni, un piccolo terremoto politico, sull'onda lunga di quanto avvenuto il 9 febbraio 2014. Quel giorno, si ricorderà, il Paese si ritrovò sotto i riflettori, in seguito al clamoroso «sì» all'iniziativa contro l'immigrazione di massa dalla Ue lanciata dall'Udc. E non è un caso che ieri, in occasione del rinnovo delle due Camere del Parlamento - il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati - lo stesso partito nazional-conservatore abbia stravinto, attestandosi al 28% e conquistando undici seggi in più rispetto al 2011, salendo così a ben 65 mandati. L'Udc sostiene da tempo che bisogna rompere con il trattato di Schengen e rendere più rigida la politica d'asilo, per ridurre ulteriormente il numero di rifugiati che la Svizzera accoglie. Il fatto che al momento il voto popolare del 9 febbraio non si ancora stato applicato ha fatto il gioco del partito di destra, rafforzando il suo elettorato in questi mesi. Il messaggio scaturito dalle urne è infatti chiarissimo. «È un voto anti-immigrazione» hanno affermato diversi rappresentanti del centro. Quanto emerso ieri è particolarmente importante in prospettiva, perché di fatto l'Udc - con un risultato così eclatante - ha il diritto a ottenere un secondo rappresentante nel governo svizzero, eletto dal Parlamento -Il Ticinoi non ha fatto eccezione, seguendo la tendenza nazionale: la Lega, dopo la congiunzione delle liste proprio con l'Udc, fa un altro importante passo avanti. Il partito fondato dal compianto Giuliano Bignasca si conferma prima forza a Lugano e ottiene un incremento di voti di oltre il 2%.

«Ora inizia la madre di tutte le battaglie» ha affermato il candidato alla Camera alta Battista Ghiggia, lanciando di fatto la corsa al ballottaggio per il Consiglio degli Stati.

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