Cronaca internazionale

Svolta a New York: guerra a Airbnb e agli affitti brevi

La Grande Mela vara la stretta su Airbnb

Svolta a New York: guerra a Airbnb e agli affitti brevi

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Svolta a New York: guerra a Airbnb e agli affitti brevi

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La Grande Mela vara la stretta su Airbnb. Dopo anni di braccio di ferro fra le autorità cittadine e le società di «home-sharing», da ieri a New York sono entrate in vigore nuove severe regole sugli affitti a breve termine, ritenuti in parte responsabili della carenza di abitazioni e del caro-casa nella metropoli. Le misure limitano la capacità dei residenti di affittare case attraverso queste piattaforme e si tradurranno probabilmente nella scomparsa di migliaia di annunci: chi vorrà mettere a disposizione la propria abitazione dovrà registrarsi presso il comune e Airbnb, Vrbo e Booking potranno riscuotere le loro commissioni solo dopo essersi accertate che i proprietari sono stati regolarmente autorizzati dalle autorità. In caso di violazioni, le piattaforme si troveranno a pagare fino a 1.500 dollari per gli affitti illegali mentre per i proprietari di casa la multa può arrivare fino a 5.000 dollari. Sanzioni decisamente salate, che secondo City Hall sono necessarie per risolvere una situazione che da troppo tempo è ormai fuori controllo.

Le autorità newyorkesi, infatti, sostengono che la proliferazione selvaggia degli affitti a breve termine attraverso Airbnb e siti simili ha fatto aumentare i canoni di locazione rendendo le case ancora più costose, e ha contribuito ad alimentare la carenza di alloggi nella Grande Mela. A questo si aggiungono le denunce dei residenti dei palazzi in cui ci sono affitti brevi, che lamentano problemi di pulizia, rumori eccessivi, e un maggiore rischio di criminalità. Airbnb, da parte sua, ritiene che le nuove regole equivalgono a un «divieto di fatto» di usare la piattaforma, e altri critici affermano che la città si sta piegando alle pressioni del settore alberghiero (alleato del sindaco Eric Adams) bloccando le opzioni più economiche per i visitatori. «La città sta inviando un chiaro messaggio a milioni di potenziali turisti che avranno ora meno opzioni quando arrivano a New York: non siete i benvenuti», ha commentato Theo Yedinsky, global policy director di Airbnb. Per lo staff del sindaco Adams, invece, le nuove regole indicano una «strada chiara per i proprietari che seguono le leggi».

Per anni la città ha sostenuto che le norme esistenti impediscono di affittare case per meno di 30 giorni a meno che il proprietario non sia presente durante il soggiorno, e che non è possibile ospitare più di due persone alla volta. Regole che sono state costantemente violate, spingendo la città ad una stretta visto che le aziende come Airbnb non sono state in grado di controllare a sufficienza le loro piattaforme. Secondo alcuni documenti depositati in tribunale lo scorso luglio, le autorità hanno osservato che più della metà degli 85 milioni di ricavi netti realizzati nel 2022 da Airbnb con gli affitti a breve termine a New York provenivano da attività illegali. E a marzo 2023 c'erano circa 10.

800 annunci su Airbnb che costituivano affitti illegali a breve termine.

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