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Taglio dei parlamentari, c'è l'ok del Senato

Via libera dell'Aula di Palazzo Madama. Di Maio esulta: "È la fine di un'ingordigia politica andata avanti per decenni. Questi soldi saranno restituiti alla comunità"

Taglio dei parlamentari, c'è l'ok del Senato

Il Senato ha dato il terzo ok al ddl costituzionale relativo al taglio dei parlamentari, che dopo aver incassato 180 voti a favore dovrà passare alla Camera per la quarta e ultima lettura per l'approvazione definitiva. Al fianco della maggioranza si è schierato anche il gruppo di Fratelli d'Italia. I 50 no sono arrivati dal Partito democratico e dal restante centrosinistra; alla votazione non ha partecipato Forza Italia. Festa tra i banchi del Movimento 5 Stelle.

In Aula a Palazzo Madama erano presenti anche diversi ministri: il Guardasigilli Alfonso Bonafede, il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, il vicepremier leghista Matteo Salvini e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.

Le reazioni

Di Maio ha espresso la propria soddisfazione rilasciando alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti: "È la fine di un'ingordigia politica andata avanti per decenni, un'altra promessa mantenuta che aspetta la votazione, verosimilmente nei primi giorni di settembre. Questo è l'ultimo dei passaggi prima della votazione definitiva alla Camera. Una riforma che per sempre taglierà le poltrone e farà risparmiare circa 500 milioni di euro a legislatura. Con questi soldi possiamo acquistare 2.500 autobus, costruire asili. Soldi che saranno restituiti alla comunità".

Sul proprio profilo Facebook Matteo Salvini ha postato un selfie con pollice in alto in segno di ok e sorriso soddisfatto: "Taglio 345 parlamentari fatto". E poi intervenendo in diretta social ha commentato: "Bene il taglio dei parlamentari, in meno si lavora meglio".

Il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha dichiarato: "Se oggi il Senato ha detto sì al taglio dei parlamentari è grazie al sostegno fondamentale di Fratelli d'Italia. La maggioranza da sola non aveva i numeri in Aula: servivano 161 voti, ne ha espressi solo 159. Solamente grazie al voto di parte delle opposizioni il provvedimento è passato, e in particolare grazie al voto favorevole di Fratelli d'Italia. Ora chiediamo al M5S e alla Lega di dimostrare il nostro stesso buon senso e sostenere le proposte che FdI ha formulato sul piano costituzionale: l'elezione diretta del Presidente della Repubblica e l'abolizione dell'istituto ottocentesco dei senatori a vita".

Luca Ciriani, capogruppo di FdI, ha spiegato che la riforma ha avuto il loro appoggio poiché "è quello che abbiamo promesso ai nostri elettori in campagna elettorale e perché appartiene alla nostra storia". E poi ha sottolineato: "Non c’è una nuova maggioranza. La nostra resta un’opposizione di patria, non c’è stata nessun trattativa né scambio per chiedere alcunché".

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