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Tajani: "Berlusconi si candidi alle Europee"

Tajani: "Bisogna convincere Silvio Berlusconi a guidare le liste di Fi alle prossime europee, è il nostro uomo più credibile. Lo vorrei in tutta Italia ma penso che per il Sud la sua candidatura avrebbe una valenza tutta particolare"

Tajani: "Berlusconi si candidi alle Europee"

Il presidente del Parlamento Ue e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, nel suo intervento a Fiuggi, alla Festa nazionale dell'Udc, parla di Berlusconi: "È il leader di Forza Italia, credo sia giusto fare pressione affinché si candidi a guidare le nostre liste, soprattutto al Sud, che ha bisogno di una guida dopo essere stato abbandonato da questo governo", che "è nato contronatura e per interesse. Anzi, proprio perché per interesse è contronatura". "Per me può candidarsi in tutta Italia, sarei favorevole, però - ha aggiunto - è importante dare un messaggio forte al Meridione, ai giovani del Sud: un grande imprenditore, che continua a creare lavoro, che diventa il simbolo dell'Italia che cresce".

"Il partito unico del centrodestra non esiste - precisa Tajani - siamo troppo diversi anche se crediamo in un minimo comune denominatore. Si può invece avere una lista unitaria delle forze che si riconoscono del Ppe. Questo sì, che è un'altra cosa rispetto al partito unico. Perché con l'Udc c'è già una sintonia, una comune visione delle cose che può permetterci di compiere passi in avanti. Io non sarei contrario alla lista unica FI-Udc, già nel 1994 c'era stata la lista unica col Ccd, Cesa se lo ricorda. Oltretutto molti amici del Ccd mi diedero la preferenza, come potrei essere contrario... Ovviamente sto scherzando", ha aggiunto. "Dunque, no al partito unico, sì a un centrodestra unito e coeso".

La mano tesa di Tajani all'Udc per un rilancio della presenza in chiave europeista e popolare contro l'offensiva sovranista è stata prontamente raccolta dal leader centrista Cesa: "Il nostro punto di partenza per oggi - ha detto - sono le parole del presidente Tajani, l'apertura ad un lavoro comune con Forza Italia in vista delle prossime elezioni europee noi la accogliamo con entusiasmo e piena disponibilità. Sono parole importanti, Antonio, di cui ti ringraziamo e che facciamo nostre. Pronti a fare altri passi in avanti, sediamoci intorno a un tavolo, troviamo una formula, che sia una federazione, un nuovo soggetto unitario, una coalizione, troviamo la via migliore per dare un futuro concreto a questo Paese rafforzando e unendo tutta l'area di centrodestra".

"Reddito di cittadinanza? Diamolo alle vedove non ai giovani"

"Noi abbiamo vinto le elezioni, perché il centrodestra è risultata la prima forza del Paese - prosegue Tajani nel suo intervento - Siamo contrari al reddito di cittadinanza perché è uno sperpero di danaro pubblico, mentre la flat tax aiuta a respirare le imprese e a creare nuovi posti di lavoro. Abbiamo una disoccupazione giovanile, soprattutto al Sud, tra le più alte d'Europa, i giovani sono a casa senza lavoro, ma non possiamo permetterci che coloro che rappresentano la parte più forte del nostro Paese, per ragioni di età, spengano le luci dentro al loro animo", aggiunge. "I giovani non hanno bisogno di assistenzialismo di Stato, ma di lavorare, perché senza lavoro non c'è dignità, non c'è speranza - sottolinea ancora -. Il Reddito di dignità, come lo abbiamo chiamato noi di FI, lo darei alle vedove che magari vivono con 200 o 300 euro di pensione di reversibilità, a loro che sì non possono andare a lavorare a 80-85 anni dobbiamo dare un aiuto di Stato, non a chi ha 18-19 anni per stare a casa a bighellonare senza speranza o magari andare a cercare il lavoro nero".

"L'Europa investa 40 miliardi in Africa"

"Noi ci stiamo battendo - prosegue Tajani - non perché l'Europa investa 4 miliardi, come ha detto il presidente della Commissione Juncker, spiegando che avrà un effetto leva di 40 miliardi. Per noi l'effetto leva deve essere basato su 40 miliardi di investimento e arrivare a 300-400 miliardi in Africa. Due settimane fa la Cina ha investito 60 miliardi in Africa e ha solo un interesse politico e commerciale, mentre noi abbiamo un interesse anche sulla stabilità di quel continente", ha aggiunto.

"Se non siamo capaci di avere una politica dell'immigrazione seria, affidabile, credibile non risolveremo il problema, diventerà ingestibile", sottolinea il vicepresidente del Ppe.

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