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Tajani: "Il governo ha capito l'errore, speriamo in un'inversione di tendenza"

Il presidente del Parlamento europeo, nelle Marche, è tornato a parlare di manovra: "Se hanno capito l'errore vuol dire che avevamo ragione noi. Peccato che abbiano mandato in fumo decine di miliardi di risparmi". E invita l'esecutivo giallo-verde a pensare meno "a cose fatue"

Tajani: "Il governo ha capito l'errore, speriamo in un'inversione di tendenza"

Si augura che l'errore sia stato compreso e che ora ci sia una nuova prospettiva. Ma soprattutto che l'Unione europea aveva ragione. Antonio Tajani, il Presidente del parlamento europeo, non ha dubbi. E torna a parlare dell'esecutivo giallo-verde: "Se il governo italiano vuole fare marcia indietro, come lasciano intendere alcune dichiarazioni, vuol dire che ha capito di aver sbagliato".

"L'Ue aveva ragione"

Lo ha dichiarato alla cerimonia di inaugurazione del 683esimo anno accademico dell'università di Camerino. Dove ha aggiunto: "Se hanno capito l'errore, e mi auguro che sia così, vuol dire che avevamo ragione noi nel dire che questa manovra non andava bene, soprattutto per gli interessi degli italiani". Spera in "un'inversione di tendenza", ma alla coalizione formata da Lega e Movimento 5 Stelle riserva una critica. E chiosa: "Peccato che, nel frattempo, questi errori hanno mandato in fumo decine di miliardi dei risparmi degli italiani".

"Il governo pensi meno a cose fatue"

Ma non soltanto in ambito europeo il presidente ha ripreso l'esecutivo gialloverde. Lo ha fatto, in un certo senso, anche parlando della ricostruzione post terremoto: "Bisogna che il governo faccia uno sforzo ulteriore: si pensi meno a cose fatue, si pensi di più ai problemi dei cittadini". Tajani, infatti, ha chiesto che non si abbandonino le Marche, così come le altre regioni colpite dal sisma. E ha aggiunto, diretto: "Non si perda tempo, perché ogni giorno che passa la popolazione soffre di più e con l'arrivo dell'inverno continua a vivere momenti di grande difficoltà". E ha concluso: "Bisogna fare rapidamente. Lo si è potuto fare all'Aquila, bisogna farlo anche nelle Marche, in Umbria, in Lazio".

La Brexit

Nel corso dell'incontro, Tajani ha parlato anche dell'uscita del Regno Unito dall'Ue e ha fatto sapere che l'accordo che sancirà "il divorzio" potrà essere siglato tra febbraio e marzo 2019. "Non siamo felici, la Brexit è un evento negativo", ha spiegato Tajani, "ma ora si tratta di recuperare gli interessi di tre milioni e mezzo di cittadini europei che vivono nel Regno Unito e, tra questi, ci sono 600mila italiani".

Il presidente sui è detto sicuro della possibilità di "ricostruire nuovi rapporti" con gli anglosassoni, proprio perché Londra resta un "grande interlocutore" dell'Europa, con il quale si continuerà a parlare di terrorismo, difesa, lotta all'immigrazione clandestina e spazio.

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