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La Taverna dietro le quinte prepara il dopo-Conte

La pasionaria M5s è sparita: punta alla reggenza del M5s appena il leader cadrà

La Taverna dietro le quinte prepara il dopo-Conte

Dov'è finita Paola Taverna? Negli ultimi giorni, nei conciliaboli riservati del M5s, gli occhi sono puntati sulla vicepresidente vicaria del leader Giuseppe Conte. Dopo l'elezione dei cinque vice dell'ex premier, in molti scommettevano su di lei nel ruolo di frontrunner della segreteria del nuovo corso contiano. Invece l'ex pasionaria, ora vicepresidente del Senato, pare essersi inabissata. Poche interviste, rare prese di posizione per difendere l'ex avvocato del popolo italiano, un inedito aplomb istituzionale. Così, mentre all'interno della squadra di vertice del M5s spicca il deputato Michele Gubitosa, anche ieri in prima linea a proteggere Conte in un'intervista al Corriere della Sera, si moltiplicano le domande sull'atteggiamento di Taverna. Scelta dal giurista pugliese anche per il suo impatto mediatico e per la sua riconoscibilità tra gli elettori.

L'indiscrezione che circola è che la senatrice in qualche modo si stia preparando al dopo-Conte. Nel corpaccione grillino in tanti prevedono uno schianto della nuova leadership se, alla prova del Quirinale, il M5s dovesse implodere sotto i colpi dei franchi tiratori. A quel punto, si riflette in chat e capannelli, la traghettatrice sarebbe Taverna. Nel caso saltasse il banco sul Colle, in qualità di vicaria diventerebbe reggente fino all'elezione di un altro presidente. In uno scenario del genere potrebbe accadere di tutto. Compresa una reggenza lunghissima come quella di Vito Crimi. Un palcoscenico ideale per aspirare poi alla guida del partito.

Infatti già prima dell'ascesa di Conte rimbalzavano le voci sulle ambizioni della senatrice. Stando ai beninformati, i rapporti con il capo si sono raffreddati dopo la sconfitta di inizio novembre sull'elezione del capogruppo al Senato, con il ritiro dalla corsa dell'uscente Ettore Licheri, vicino alla parlamentare romana, per fare spazio all'outsider Mariolina Castellone. Proprio in quei giorni diverse fonti riferivano della delusione dell'ex premier sull'operato di Taverna a Palazzo Madama.

Da lì la rottura del giocattolo.

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