Politica

La telefonata Simone-D'Alema e la "marchetta per il vino"

Le cimici negli uffici della coop captano l'organizzazione dell'incontro dell'ex premier col sindaco di Ischia e gli albergatori. Nuove perquisizioni nelle sedi di Roma e Modena

La telefonata Simone-D'Alema e la "marchetta per il vino"

Il terremoto che fa ballare Cpl Concordia e sottobosco affaristico di sinistra ha l'epicentro in via Del Bufalo, a Roma. A pochi passi dal quartier generale Pd c'è l'ufficio della coop rossa dove i manager, a cominciare dal lobbista Francesco Simone, parlavano a ruota libera. Proprio lì le cimici hanno registrato in diretta la tangentopoli ischitana che, con la raffica di perquisizioni di ieri nella Capitale e a Modena, ora punta ai rapporti con fondazioni e politica. Secondo la Procura di Napoli, il colosso modenese dell'energia aveva intrecciato un sistema di «relazioni patologiche» con le istituzioni e con la pubblica amministrazione che si alimentava di finanziamenti, contributi, consulenze e subappalti.

I carabinieri sono entrati negli uffici del presidente Mario Guarnieri, non indagato, e del responsabile commerciale, Andrea Ambrogi, sott'inchiesta a Napoli per la metanizzazione. Il decreto parla di un quadro indiziario «ancora più grave, vasto e diffuso» rispetto a quello descritto nell'ordinanza del 30 marzo scorso. Dove i riferimenti alla politica spuntano con impressionante frequenza, non solo in relazione alla ormai famosa intercettazione di Simone su «D'Alema che mette le mani nella merda». Trattando l'«ambito politico» di Simone, per dire, gli inquirenti annotano che l'ex craxiano si vanta di come la sua collaborazione con Giulio Tremonti «mi crea delle opportunità di relazioni importanti». Il 21 maggio 2013, i carabinieri del Noe lo sentono dire «ministero degli Interni, Alfano?», e annotano la frase per «l'importanza degli argomenti trattati» nell'ufficio romano. A luglio l'ex pr della coop finisce intercettato «unilateralmente» al telefono con «Baffino» al quale spiega di aver «parlato del nostro incontro» con Casari e col sindaco di Ischia «anche in collegamento con i 400 albergatori». L'occasione per sponsorizzare il sindaco in corsa per le europee e per promuovere il vino del leader. In ufficio, Simone racconta: «Gli ho fatto 'sta marchetta, gli ho detto (a D'Alema) “posso parlare col mio amico sindaco d'Ischia, così fa venire gli albergatori più importanti, voi fate la presentazione del vino”. Non glielo avessi mai detto, m'ha chiamato stamattina, poi l'ho fatto chiamare dal sindaco». Simone e l'ex premier parlano poi di «Cuba» e di «cubani che vengono domani», e di «un gap diciamo documentale». E l'8 luglio Simone spiega: «D'Alema lo vedo domani alle cinque (...) Casari (ex presidente Cpl, arrestato, ndr ) lo vedo col sindaco di Ischia domani (...) sì, porto il sindaco di Ischia da D'Alema, certo».

Per non farsi mancar niente, salta fuori anche il nome di Charles Gargano, già vicepresidente della Port Authority di New York e New Jersey, che il lobbista annuncia in arrivo a Cortona e definisce «personaggio assoluto (...) quello che ci serve di più» . A luglio una chiacchiera su un appalto a una ditta di Piacenza tira in ballo Pier Luigi Bersani. «È in disgrazia», osserva Simone, il suo interlocutore dice: «Però è di Piacenza (inc) Bersani, però lui si muove». Simone chiude: «Secondo me c'è D'Alema». «Baffino» ieri, a Otto e mezzo , si è difeso.

Spiegando di non aver «nulla da chiarire» con i pm, attaccando la pubblicazione «non doverosa» delle intercettazioni sui giornali e replicando a Fabrizio Barca che chiedeva di pubblicare i finanziatori di Italianieuropei che quel 10 per cento di «anonimi» non può rivelarli perché coperti dalla privacy.

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