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Diciotti, migranti in rivolta: scatta lo sciopero della fame

Sale la tensione, ma la Guardia costiera precisa: "Solo una parte protesta". E il Pd deve sospendere la sfilata a bordo

Diciotti, migranti in rivolta: scatta lo sciopero della fame

La notizia arriva dalla voce di Davide Faraone, esponente del Pd che ieri è stato a bordo della nave Diciotti. Si tratta di uno dei tanti esponenti della sinistra ad aver partecipato alla "sfilata" a bordo della nave ancorata al molo di Levante del porto di Catania.

"Ho appena avuto notizia dalla Capitaneria di Porto che a bordo della nave Diciotti c'è tensione e i migranti hanno iniziato uno sciopero della fame - fa sapere il piddino - Pertanto, le visite a bordo per esprimere solidarietà e verificare le condizioni della nave sono sospese per ragioni di sicurezza. Mi spiegavano dalla Guardia costiera che si prevedevano tensioni dopo lo sbarco dei minori, perchè tutti giustamente vogliono scendere, e invece non è successo nulla. Ma ora la situazione si è aggravata e si è fatta delicata".

Fonti della Guardia costiera spiegano però che non tutti, ma una parte dei 150 migranti ha deciso di iniziare lo sciopero della fame. La maggioranza, invece, non avrebbe aderito alla protesta.

Se la sfilata non potrà andare avanti, non si ferma comunque l'attacco a ciclo continuo contro Salvini e la scelta del governo di fare pressioni sull'Ue per redistribuire i migranti rimasti a bordo. Ieri Di Maio ha avvertito l'Europa che se non accorrerà in aiuto del Belpaese il governo non verserà i 20 miliardi di contributi all'Ue. Salvini gli ha dato corda e oggi il vicepremier grillino ha precisato che, piuttosto, con quei soldi ci finanzia la riforma della Fornero e l'istituzione della "quota 80".

Intanto a far notizia è l'intervista rilasciata dal comandante della Diciotti, che ha smentito radicalmente le dichiarazioni di pm e Ong sulle "drammatiche" condizioni degli immigrati a bordo. "Non avevamo bambini. Non c’è emergenza sanitaria, la situazione è più che soddisfacente, i migranti mangiano, stanno bene.

E non hanno la sensazione di essere sequestrati dal governo", ha spiegato Massimo Kothmeir.

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