Cronache

Tenta di rapire bimba: clandestino arrestato ma i giudici lo liberano

Il fallito sequestro in una spiaggia ragusana. Scarcerato subito perché non ce l'ha fatta

Tenta di rapire bimba: clandestino arrestato ma i giudici lo liberano

C'è da stare tranquilli. Il tentativo di reati anche di spessore come il sequestro di persona e la sottrazione di un minore non è cosa poi così grave da consentire la convalida di un fermo e che il rapitore sia assicurato dietro quattro sbarre. E così, quando nella frazione balneare di Scoglitti, nel Ragusano, lo hanno visto aggirarsi in spiaggia e per le strade come se nulla fosse, i residenti e quanti avevano assistito il 16 agosto scorso al rapimento da parte sua di una bambina di 5 anni hanno sgranato gli occhi. Non poteva essere vero. Ma si trattava proprio di Lubhaya Ram, l'indiano 43enne senza fissa dimora, irregolare sul territorio italiano e con precedenti per droga e ricettazione, che ha fatto piombare nella disperazione una famiglia di turisti quando, per motivi che restano ancora arcani, ha afferrato la piccola ed è fuggito con lei in braccio. L'indiano è rimasto rinchiuso nella casa circondariale di Ragusa appena 24 ore. Adesso è indagato ma è libero. Nel Bel Paese accade anche questo. Nessuno sa quali siano state le intenzioni dell'uomo, che non ha aperto bocca dinanzi ai carabinieri della Compagnia di Vittoria che, dopo un'ora di ricerca serrata sul territorio, grazie a un identikit parziale fornito dai bagnanti e dai genitori della piccola, lo hanno rintracciato e bloccato in un'altra zona balneare non distante dal luogo del rapimento. Nonostante ciò, l'indiano è stato scarcerato. Il pubblico ministero di turno della procura di Ragusa, Giulia Bisello, infatti, non ha convalidato il provvedimento di fermo, dal momento che i reati di cui l'uomo è accusato, ovvero sequestro di persona e sottrazione di minore, sono allo stato di tentativo, circostanza che non consente il provvedimento di fermo. In poche parole l'uomo ha soltanto tentato il rapimento di una minorenne. E così Ram è a spasso. Per la legge può farlo. Il difensore d'ufficio, l'avvocato Biagio Giudice, del Foro di Ragusa, assicura che l'azione penale nei confronti del suo assistito prosegue anche se il provvedimento di fermo non è stato convalidato. Dunque potrebbero esserci degli sviluppi dalle indagini condotte dai militari dell'Arma di Vittoria diretti dal capitano Daniele Plebani.

La scarcerazione comunque lascia alquanto sconcertati, soprattutto considerando che la piccola è stata salvata solo grazie alla prontezza del papà, che si è lanciato in una folle e disperata corsa per strapparla dalle braccia del rapitore in fuga. L'indiano aveva avvicinato amichevolmente e con fare disinvolto il gruppo di cui facevano parte i genitori della piccola, che stava lasciando l'arenile. Le sue maniere affabili e il saluto rivolto al gruppo ha ingannato tutti. Ciascuno credeva che fosse amico di qualcuno di loro. Ma il momento dopo eccolo accostarsi alla bambina, tirarla velocemente a sé per poi scappare con lei in braccio.

Ha avuto inizio in quel momento il peggior incubo di una famiglia. Sono stati momenti fortemente concitati fino alla liberazione della piccola da parte del papà. Sono accorsi bagnanti, residenti e gli amici dei genitori, che di certo non dimenticheranno la loro vacanza siciliana.

I carabinieri, allertati da più chiamate, hanno messo a ferro e a fuoco l'intero territorio, rintracciando il fuggiasco un'ora dopo. In caserma l'indiano non ha voluto aprire bocca per spiegare cosa volesse farne della bambina. Per questo si attendevano sviluppi dall'interrogatorio di garanzia che, una volta che l'indagato è stato scarcerato, non c'è stato. Almeno finora. E chissà se ci sarà.

L'indiano, infatti, risulta senza fissa dimora, per cui non ha punti di riferimento sul territorio.

Sul suo capo, inoltre, pesa anche un decreto di espulsione emesso dal questore di Ragusa un anno fa a cui evidentemente non il 43enne non ha ottemperato.

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