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Tesi Azzolina, l'ipocrisia del M5s: a Madia chiese di dimettersi

Il Movimento 5 Stelle fa finta di nulla sul presunto plagio contenuto nella tesina di specializzazione di Lucia Azzolina, ma pochi anni fa non si fece problemi a chiedere le dimissioni dell'allora ministro Madia per un caso molto simile

Tesi Azzolina, l'ipocrisia del M5s: a Madia chiese di dimettersi

Lucia Azzolina come Marianna Madia? Il caso del presunto plagio contenuto nella tesina di specializzazione del neo ministro della Scuola richiama quanto successo nel 2017, quando l'allora ministro della Pubblica Amministrazione del governo Gentiloni era stata accusata dal Fatto Quotidiano di avere copiato una parte della sua tesi di dottorato. Ipotesi che la diretta interessata aveva smentito con forza, pubblicando su Twitter la copia integrale del testo e spiegando, a sua difesa, di avere "citato le fonti e gli autori".

Qualche mese dopo l'Imt di Lucca, la scuola di alti studi dove Madia aveva conseguito il dottorato in economia, le aveva dato ragione. Ma con riserva. Infatti, nella perizia commissionata dall'Imt alla società Resis si leggeva che "il settore disciplinare all’interno del quale la tesi si situa, tollera comportamenti che altrove sarebbero definiti inaccettabili senza che questo costituisca un particolare problema". Come a dire che sì, qualcosa Madia aveva copiato. Ma in economia succede spesso. Quindi caso chiuso.

L'autodifesa di Azzolina

Mentre il polverone su Azzolina si è appena alzato. Non una tesi di dottorato nel mirino di Repubblica, ma la relazione di fine tirocinio della Scuola di specializzazione propedeutica all'insegnamento. Diversi passaggi dello studio, intitolato "Un caso di ritardo mentale lieve associato a disturbi depressivi", sarebbero stati presi pari pari da un altro testo senza essere citati né in nota, né in bibliografia. "Non fatevi prendere in giro, non è nè una tesi di laurea, nè un plagio. Ho sentito tantissime sciocchezze", l'immediata replica del ministro, che ha tacciato il segretario della Lega, Matteo Salvini, di non saper "distinguere una tesi di laurea da una relazione di fine tirocinio Ssis", accusandolo poi di non aver "mai studiato in vita sua. Sarebbe strano se le distinguesse".

Le accuse di Lega e Fratelli d'Italia

Una risposta piccata alle parole del capo del Carroccio, che dopo l'esplosione dello scandalo aveva dichiarato: "Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari, ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Si vergogni e vada a casa".

Sulla stessa linea di Salvini la vice responsabile del Laboratorio tematico Istruzione con delega alla scuola di Fratelli d'Italia, Carmela Ella Bucalo: "Un ministro, a maggior ragione se dell'Istruzione, non può copiare, non può avere nel suo palmares una così grave irregolarità. Attendiamo come giusto che sia i riscontri, ma se le indiscrezioni di stampa dovessero risultare veritiere la vicenda sarebbe inammissibile. Deve presentarsi in Parlamento e spiegare".

La doppia morale grillina

Mentre le opposizioni chiedono ad Azzolina di fare un passo indietro, il governo tace. Ma il silenzio più sorprendente viene dai 5 Stelle, sempre all'attacco quando si tratta di denunciare le malefatte della politica, specie quando vengono meno i valori di onestà e trasparenza. I pentastellati vogliono coprire il ministro, è evidente. Ma il loro silenzio stona se paragonato alle loro reazioni sul caso Madia. Nel 2017, il non ancora ministro del Mit Danilo Toninelli aveva così commentato su Twitter: "Dei tedeschi ammiro la serietà istituzionale. Un ministro si è dimesso per una tesi copiata. Se non chiarisce, Madia dovrebbe fare lo stesso". Dunque, secondo la logica grillina, anche Azzolina dovrebbe rinunciare al suo incarico. Ma è del Movimento 5 Stelle.

Allora non fa niente.

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