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Tetto al sussidio per convincere la Ue

Nella lettera il governo si appellerà alla crescita bassa. No manovra bis

Tetto al sussidio per convincere la Ue

Roma - Il governo cercherà di evitare una manovra correttiva. Nella risposta alla Commissione europea, che con una lettera ha messo in mora l'aumento eccessivo del debito pubblico 2018, si appellerà alla clemenza di Bruxelles invocando la circostanza più classica, la crescita bassa. Ma dietro le quinte si lavora a misure che possano garantire un calo della spesa già nell'anno in corso. Ad esempio mettendo un tetto al reddito di cittadinanza, anche oltre il miliardo di risparmi già preventivato.

Entro oggi il ministero dell'Economia dovrà inviare a Bruxelles la risposta ai rilievi sul debito pubblico. Al festival dell'Economia di Trento Tria ha spiegato che la missiva serve a spiegare alla Commissione «quanto accaduto e nello stesso tempo a spiegare quanto chiesto nella lettera al fine di evitare alla richiesta di una manovra correttiva».

Per quanto riguarda la prima parte il ministro ha anticipato la linea difensiva: «Non abbiamo raggiunto l'obiettivo di debito nel 2018 a causa del rallentamento dell'economia». Precisazione che serve a convincere Bruxelles a concentrarsi sul deficit strutturale, depurato dagli effetti congiunturali, e dimostrare alla Commissione che il Paese è lontano dalla crescita potenziale. Così si può giustificare qualche decimale di debito.

Per Tria non c'è il rischio manovra. Anzi, «L'obiettivo di deficit 2019 prevediamo che possa essere anche inferiore a quello previsto nell'ultimo Def» (il 2,4%) «senza alcuna manovra». La lettera «era attesa da tempo, noi adesso stiamo rispondendo ma non c'è nulla di segreto perché in discussione c'è il mancato raggiungimento dell'obiettivo del debito del 2018 come accaduto nel 2017», ha aggiunto. Il riferimento alla precedente lettera non è causale. Con il patto del dicembre scorso, Tria convinse la Commissione europea a non avviare la procedura. Ma a un prezzo molto alto.

Il ministro non ha voluto anticipare cifre e tesi della lettera. Ma oltre all'ufficialità della risposta che sarà inviata al vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e al commissario Pierre Moscovici, nel governo si sta pensando ad alcune misure in grado di ridurre la spesa pubblica già nell'anno in corso.

Ad esempio restringere il più possibile la platea del reddito di cittadinanza. Il governo prevede che la spesa per il sussidio sarà di circa un miliardo di euro inferiore rispetto alla copertura del fondo. Possibile che si introduca una stretta ulteriore, per via amministrativa, cambiando anche gli importi mensili da versare. Un po' come ha suggerito la Corte dei Conti mercoledì.

Una stretta che non può piacere al Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio, sponsor del reddito di cittadinanza, già in difficoltà con il suo elettorato. Più facile ottenere il sì della Lega, vincitrice delle elezioni europee. A parte queste convergenze (appellarsi alla bassa crescita e rimodulare il reddito di cittadinanza) tra Tria e Salvini restano distanze di fondo su come affrontare la trattativa con Bruxelles. Il leader della Lega spera di riscrivere le regole e in contemporanea ottenere margini di spesa. «Sono meno ottimista di Salvini sulla possibilità di cambiare le regole europee», ha detto apertamente i ministro dell'Economia.

«Siamo in 28 e questo rende necessaria una trattativa», ha aggiunto.

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