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Torna il bavaglio di Grillo: "Portavoce M5S non parlino"

Il leader zittisce di nuovo i suoi: "Vietate dichiarazioni su Roma". E lancia il voto per cambiare il regolamento

Torna il bavaglio di Grillo: "Portavoce M5S non parlino"

Il ritrovato capo politico del Movimento Cinque Stelle torna a dettare la linea ai suoi. Con il caos Campidoglio rinfocolato dalla rinuncia di Salvatore Tutino all'assessorato al Bilancio, Beppe Grillo chiede ai suoi il silenzio stampa sulla questione Roma.

"Ringrazio di cuore tutti i portavoce M5S che non faranno né dichiarazioni né interviste su Roma nei prossimi giorni", ha detto su Twitter l'ex comico, "Grazie di cuore a tutti".

Intanto su Rousseau, la piattaforma di democrazia partecipata usata dai Cinque Stelle, è partita oggi (e fino al 26 ottobre) la votazione per decidere se e come cambiare il "non statuto" e il regolamento del movimento.

Tre le domande poste agli iscritti (solo a quelli che si sono registrati fino al 2015). Ma alla base di tutte c'è una sola questione: regolamentare le espulsioni.

La prima, infatti, propone "la modifica del Non Statuto per integrarlo con il Regolamento del MoVimento 5 Stelle, recependone le regole tra i principi fondamentali del MoVimento" (ecco il nuovo "non statuto").

La seconda propome di consentire a tutti gli iscritti di proporre modifiche al regolamento e - eventulmente, "modificare le procedure delle espulsioni (indicando in modo più dettagliato i comportamenti sanzionabili; prevedendo sanzioni differenziate; attribuendo la decisione ad un organo terzo composto da portavoce; lasciando a Beppe Grillo, in qualità di garante del M5S, le sole facoltà di annullare le sanzioni e di sottoporre la decisione ad una votazione on line degli iscritti)". La terza invece chiede di approvare il nuovo regolamento con o senza la disciplina delle espulsioni.

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