Cronache

Torna a scuola la maestra sospesa: "Insegnerò ai miei alunni a crescere"

Allontanata perché i ragazzi accostavano Mussolini a Salvini

Torna a scuola la maestra sospesa: "Insegnerò ai miei alunni a crescere"

È arrivata alle 7.45 e ha varcato sorridente il cancello di scuola. Rosa Maria Dell'Aria ieri era felice più che mai di tornare tra i banchi dell'istituto industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, dove insegna da anni, e riabbracciare i suoi studenti.

L'insegnante d'italiano era stata sospesa su decisione dell'ufficio scolastico provinciale dopo la proiezione in classe di un video curato dai suoi alunni, nel quale paragonavano le leggi razziali al decreto Sicurezza voluto dal vicepremier Salvini.

Ad accoglierla ieri mattina una pianta di orchidee donata dai colleghi e una lettera con 15 rose rosse regalate dai suoi studenti: una per ogni giorno in cui è stata costretta a tenersi lontana dal Vittorio Emanuele III. «Oggi è una bellissima giornata, sono felicissima» ha detto prima di rientrare. «Siamo orgogliosi di lei», le hanno scritto i suoi ragazzi.

La sospensione con stipendio dimezzato era scattata al termine di una ispezione ministeriale, dopo che un attivista di destra aveva lanciato un tweet indirizzato al ministro all'Istruzione Marco Bussetti in cui parlava dell'elaborato. Un elaborato in cui però i ragazzi erano stati chiamati a esprimersi liberamente, senza nessun condizionamento politico.

Ma l'ufficio scolastico ci era andato giù pesante sostenendo che l'insegnante in realtà non aveva vigilato su quella ricerca fatta dagli alunni, che accostavano le leggi razziali del '38 al decreto sicurezza del ministro Salvini. E così Dell'Aria era stata messa in panchina, nonostante perfino per il ministro dell'Interno, pur criticando il pensiero degli studenti, ritenesse la «punizione» eccessiva. Ma ora il problema è superato.

«Continuerò a insegnare ai miei ragazzi a crescere, a riflettere, a non essere indifferenti - ha detto l'insegnante - e a prendersi cura dell'altro, a essere consapevoli».

«Cara professoressa, scriviamo questa lettera per dirle quanto siamo orgogliosi di averla incontrata e conosciuta durante il nostro percorso di vita - si legge invece su una pergamena scritta e firmata dai ragazzi della I, II E e della II B informatica -. Le sue critiche, i suoi rimproveri, i suoi complimenti, i suoi insegnamenti non hanno fatto altro che aiutarci a crescere. Grazie a lei abbiamo imparato a non avere paura di esprimere la nostra opinione e che il confronto è sempre la cosa migliore per risolvere tutto. Le ingiustizie si subiscono, ma per abbattere una donna forte come lei serve molto di più».

«Possiamo solamente immaginare - prosegue la lettera - quanto sia stata dura rimanere lontana dalla scuola, per una professoressa come lei che crede profondamente nel suo lavoro e sempre desiderosa di trasmettere le sue conoscenze a dei poveri disgraziati come noi, ma questo non diciamolo resta un nostro segreto. Quindici lunghi giorni che sembravano non finire mai, giorni in cui non riuscivamo quasi a respirare...

Ci mancava Dell'Aria».

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