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Quel torto al leader azzurro va sanato

di La questione della costituzionalità della legge Severino e la sua applicazione retroattiva che ha indotto il Tar della Campania a rimettere in carica il sindaco di Napoli Luigi De Magistris (condannato per abuso di ufficio) a maggior ragione investe l'estromissione di Silvio Berlusconi dal Senato per una condanna in materia tributaria riguardante un fatto molto anteriore. La legge Severino del governo Monti non contiene nessuna norma, che stabilisca la sua applicazione retroattiva. Invece lo Statuto dei diritti del contribuente (legge 27 luglio 2012 n°177) stabilisce che «le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo» senza «l'adozione di norme interpretative in materia tributaria soltanto in casi eccezionali e con legge ordinaria, mai da leggi speciali». Dunque, poiché la legge Severino non contiene alcuna norma che ne stabilisca la applicazione retroattiva e poiché le deroghe allo Statuto del contribuente possono essere fatte solo con leggi in materia tributaria, la sua interpretazione retroattiva è illegittima e viola gli articoli della Costituzione agli articoli 3, 23, 53 e 97. Né si dica che la sanzione della non eleggibilità e della decadenza dalla carica di senatore per una violazione di norme tributarie non è una disposizione tributaria. È noto che le leggi penali non possono esser retroattive. La Corte d'Appello di Milano, per sostenere che la perdita del diritto a essere senatore di cui alla legge Severino può essere retroattiva, ha sentenziato che la norma sulla non eleggibilità o decadenza da senatore non è una norma penale. Non essendo una norma penale, in quanto sanzione applicata in materia tributaria è una disposizione di diritto pubblico tributario. Qui ci sono in pieno le due violazioni delle norme generali della costituzione degli articoli 2 e 4, che il Tar della Campania ha richiamato per devolvere il caso De Magistris alla Corte Costituzionale: la violazione dei diritti inviolabili dell'uomo di cui all'articolo 2 (che richiama anche i limiti disposti dall'articolo 53 ai doveri fiscali) e il diritto adempiere, secondo le proprie scelte un funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società, di cui al secondo comma dell'articolo 4.

È abnorme che si sia estromesso dal Senato il leader di un grande movimento politico che ha governato l'Italia e ancora la potrebbe governare applicando retroattivamente la legge Severino per violazioni tributarie (che non realtà non c'erano, e se c'erano non erano state commesse da Berlusconi) mentre le disposizioni in materia tributaria non possono essere retroattive in base allo Statuto dei diritti del contribuente.

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