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La Toscana butta 21 milioni per un immobile inagibile

La Regione compra un edificio per farne un magazzino, poi spende centomila euro al mese per affittare un altro spazio

La Toscana butta 21 milioni per un immobile inagibile

Roma - Un immobile acquistato dalla Regione Toscana per 21 milioni di euro come deposito farmaci, inutilizzabile da 15 mesi per problemi strutturali. E, in aggiunta, un affitto da oltre 100mila euro al mese pagato per usufruire di uno spazio sostitutivo.

In tempi di spending review , con un braccio di ferro in corso con il governo Renzi sui tagli agli enti locali e una ipotesi di super-ticket sulla sanità per i «ricchi» toscani che dovrebbe andare a interessare circa un terzo della popolazione, il pasticciaccio del magazzino acquistato dalla Regione a Calenzano, in provincia di Firenze, non è certo il biglietto da visita ideale per la giunta guidata da Enrico Rossi in questi tempi di rivendicazione identitaria da parte dei corpi intermedi.

La vicenda è stata sollevata attraverso una interrogazione da Giovanni Donzelli, consigliere di opposizione tra i più attivi e attenti nel fare le pulci all'amministrazione regionale. «L'assessore spieghi urgentemente e nei dettagli con quali criteri sia stata messa in atto l'operazione per l'acquisizione del magazzino a Calenzano. È l'ennesimo caso di spreco della sanità regionale, una vera eccellenza toscana» denuncia il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli, commentando l'operazione realizzata dall'Estav - ente del servizio sanitario della Toscana - per acquisire un capannone da adibire a deposito di farmaci, costato una cifra complessiva che si aggira intorno ai 21 milioni di euro, e ancora inutilizzato per problemi di statica e sismica che affliggono una struttura di circa 15mila metri quadri coperti. Una vicenda che il quotidiano La Nazione bolla come un «pacco» rifilato alla Regione, tanto più che non è chiaro se e quando il nuovo magazzino diventerà operativo.

Come se non bastasse c'è anche un giallo legato all'effettiva inagibilità dell'immobile. L'Ufficio tecnico del Genio Civile sostiene, infatti, in una nota del 21 maggio 2013 che l'immobile acquistato sarebbe in realtà abitabile «non sussistendo a oggi elementi ostativi, almeno nel breve periodo» per l'utilizzo. Un via libera in contrasto con la perizia sull'inagibilità effettuata da un ingegnere privato. In questo senso Donzelli - che ieri nel corso dell'interrogazione ha subito una minaccia di querela da parte dell'assessore - e gli altri consiglieri regionali chiedono di fare piena chiarezza sulla vicenda, visto che oltretutto l'importo del canone di affitto stabilito in 1.236.000 euro annui oltre Iva viene versato dalla Regione a una società facente parte di un consorzio di cui è legale rappresentante un esponente locale del Pd.

«Ci aspettiamo che l'assessore faccia chiarezza senza lasciare dubbi sull'operazione – insiste Donzelli – sempre che ci sia un modo razionale per spiegare questa sciagurato spreco di denaro dei cittadini».

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