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Tosi contro Salvini: "Voleva il controllo dittatoriale della Lega"

"Da lui solo pretesti, voleva cacciarmi e l'ha fatto", dice il sindaco di Verona. E sulla sua candidatura in Veneto: "Decido entro un paio di giorni". La replica di Salvini

Tosi contro Salvini: "Voleva il controllo dittatoriale della Lega"

"Più ci penso e più mi convinco che a Matteo Salvini andasse bene arrivare a questa commissione e ci è arrivato", con "motivi che sono più un pretesto" che altro. A sostenerlo è il sindaco di Verona, Flavio Tosi, da ieri sera dichiarato decaduto dalla Lega Nord. "Da un punto di vista personale, chiudere come sono stati chiusi 25 anni di storia di Liga Veneta-Lega Nord non è che sia umanamente e personalmente piacevole, per gli affetti, gli amici... Personalmente, è difficile essere cancellato dalla Lega", ha aggiunto. Per Tosi, dunque, "la questione delle liste in Veneto, piuttosto che il commissariamento o la mia fondazione sono più un pretesto, anche perché ieri c’è stata, da parte del sottoscritto, la proposta di provare a trovare una sintesi che non è stata nemmeno presa in considerazione, visto che ho appreso dalle agenzie le decisioni di Salvini".

Tosi ricorda anche che "è stata commissariata la Liga Veneta a due mesi dalle elezioni, cosa mai accaduata in 20 anni di storia della Lega, calpestandone l’autonomia. La Liga, in modo compatto, con una maggioranza ampia, aveva ribadito che le decisioni sulle liste si sarebbero prese qui".

Ma cosa farà Tosi d'ora in avanti? Preferisce non sbilanciarsi: "La botta è troppo fresca". Ma si dà una scadenza temporale a breve termine: "Entro un paio di giorni rifletto sul da farsi". Il riferimento, anche se non esplicito, è anche a una sua possibile candidatura alle regionali in Veneto. Candidatura che, qualora avvenisse, ovviamente sarebbe contro Zaia. Tosi non ha voluto nemmeno sbilanciarsi su un dialogo con altri partiti. Dopo aver precisato che "Passera ha detto che alle regionali non ci sarà", negando quindi le voci di un’alleanza in vista del voto in Veneto, ha aggiunto che "prima deciderà cosa fare, poi penso ad eventuali alleanze. Vedremo anche in quel caso chi sarà coerente e chi no, come in Veneto come altrove".

"Non agisco per vendetta - ha tenuto a precisare Tosi -. A parte momenti come questi, che sono duri anche personalmente, cerco sempre di essere sereno e lucido per le cose. Ho ribadito che avrei continuato quel progetto che è coerente con battaglie leghiste e volontà di far vincere il centrodestra anche a livello nazionale". Tosi non ha voluto sbilanciarsi sulle regionali di fine maggio in Veneto. "I sondaggi dicono che vincerebbe Zaia e quello che immagino io vale zero, ma anche i sondaggi lasciano il tempo che trovano. Ovvio che il favorito, come quasi ovunque, è il governatore uscente", ha detto rispondendo ai giornalisti. "Le elezioni sono da qua a due mesi, gli elettori fanno a tempo a decidere di tutto".

Intanto il governatore del Veneto Luca Zaia fa sapere che "non ci sarà nessun repulisti nel partito, è un tema che non è mai stato nelle mie corde. Non ci saranno cacciati a prescindere - ha aggiunto -, sarebbe inopportuno; chi uscirà lo farà solo perchè si chiama fuori. Ho vissuto tante sessioni in Lega e confermo che bisogna essere assolutamente inclusivi; il partito c’è, con migliaia di militanti, e li faremo vedere. Le prove muscolari non servono a niente, né adesso, né dopo le elezioni".

La replica di Salvini a Tosi

"Non rispondo a chi insulta, se c’è da ragionare di politica, di economia, pensioni, scuola, ospedali, immigrazioni, io lo faccio, ci sono. Di solito mi danno del dittatore, dello sleale e dello scorretto Alfano e Renzi, se si aggiunge qualcuno non mi tocca. Io le risposte concrete le do ai cittadini", dice Matteo Salvini ai microfoni di Radio Padania rispondendo a una domanda su Tosi. "Puntiamo a fare 300 gazebo in 300 piazze venete - annuncia - la voglia di rovinare le cose di qualcuno può trasformarsi in un’iniezione di voglia di fare". La critica "non mi tocca - ha aggiunto -, e cerco di meritarmi lo stipendio non per rispondere insulto per insulto ma per dare risposte concrete ai cittadini". Quelle che, ha ribadito il leader del Carroccio in diretta telefonica da Strasburgo, si dovrà dare con Zaia, candidato governatore del Veneto.

Nel merito del caso Tosi, Salvini non è entrato, nemmeno su quello che ora accadrà nella Liga Veneta, limitandosi a ricordare che sabato sarà in Veneto a fare campagna con Zaia.

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