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"Toti? Serve una costituente liberale. Chi ha lasciato Fi non ha fatto strada"

Il leader di Energie per l'Italia, Stefano Parisi: vanno riconquistati gli astenuti

"Toti? Serve una costituente liberale. Chi ha lasciato Fi non ha fatto strada"

Roma - «È giusto fare una grande assemblea costituente per discutere la linea politica e fare entrare aria nuova. Questo mi aspetto da Toti, non una convention di amministratori e apparati di Forza Italia o di apolidi della politica arrabbiati. Altrimenti il rischio è che ci si limiti a promuovere una scissione. L'ennesima. E ha ragione Berlusconi quando dice che chi è uscito non ha mai avuto grande fortuna».

Stefano Parisi, lei con il suo movimento Energie per l'Italia, ha più volte proposto nuovi meccanismi per rilanciare dal basso un centrodestra liberale. Oggi il dibattito è tornato attuale.

«Oggi tutti abbiamo una grande responsabilità. Ricostruire l'area liberale e popolare che per 25 anni è stata ed è tutt'ora rappresentata da Fi. Prima che si spenga definitivamente l'ultima fiammella è necessario aprire una grande fase creativa di riconquista dell'elettorato perduto. Bisogna aprire le finestre e fare entrare aria nuova, mondo cattolico, associazioni, corpi intermedi, volontariato, professionisti. C'è in giro tanta domanda di partecipazione».

È possibile invertire la rotta?

«Bisogna porsi delle domande: perché Forza Italia perde voti e Salvini arriva al 34%? è solo un problema di gruppo dirigente di democrazia interna o forse c'è anche un problema di identità perduta?».

Esiste oggi uno spazio politico per le idee liberali?

«Metà degli Italiani non vota più. Gli italiani non consumano, le imprese non investono, c'è una crisi di fiducia enorme. Siamo sicuri che il Paese stia con questo governo? Per Lega e Cinquestelle non ha votato più del 25% degli elettori. È da qui che bisogna ripartire».

La federazione con la Lega è un'idea praticabile?

«Non credo. Vogliamo un'area liberale, popolare e riformista che perda la sua anima accomodandosi, ammesso che Salvini abbia intenzione di proteggerla, sotto l'ala protettiva della Lega? O vogliamo invece ricostruire un progetto per il Paese partendo dagli errori commessi?».

Da dove bisognerebbe ripartire?

«Da una grande discussione sui valori, sul futuro dell'Italia. Facciamo una grande assemblea costituente. Il 6 luglio o in qualunque altro giorno. Facciamo esprimere tutti. Sicuramente emergeranno nuovi leader, nuove idee, nuova forza propulsiva. Forza Italia non abbia paura del confronto. Chiudersi in se stessi provoca scissioni ma non fa riconquistare l'elettorato perduto. Pensiamo agli elettori, non agli apparati di partito».

I moderati hanno ancora parole d'ordine in grado di toccare il cuore degli elettori?

«Dobbiamo ricostruire una società dilaniata dall'odio, dall'invidia, dal rancore. Dobbiamo ricostruire la casa degli italiani che hanno voglia di lavorare, che vogliono creare benessere per le loro famiglie, che vogliono occuparsi degli altri, che non aspettano lo Stato per risolvere i loro problemi. Costruiamo un'area nuova, che possa essere riferimento anche per tanto elettorato che in passato ha dato fiducia a Renzi.

Non la casa dei moderati ma la casa dei decisi a tutto per ridare un futuro ai nostri ragazzi».

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