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Trapiantati d'organi in rivolta contro il nuovo farmaco generico

Quattro associazioni di trapiantati scrivono al ministro per descrivere i problemi economici e di salute che può causare il passaggio da un farmaco all'altro

Trapiantati d'organi in rivolta contro il nuovo farmaco generico

Trapiantati d’organi in rivolta. Dal 16 aprile, infatti, nelle farmacie italiane il Sandimmun Neoral, il tradizionale farmaco salvavita viene dato solo dietro pagamento di un ticket molto elevato per via dell’introduzione nel mercato del Ciqorin, un farmaco generico con lo stesso principio attivo (la ciclosporina). A denunciare il fatto sono state Acti, Aned, Aitf e Liverpool Onlus, le quattro maggiori asocciazioni di trapiantati d’organi in Italia, che hanno inviato una lettera di protesta al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e all’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco.

“Per tanti pazienti che da moltissimi anni assumono la ciclosporina con il farmaco brand - spiegano le quattro associazioni - si tratta di uno switch (passaggio ad altra formulazione farmaceutica) quasi obbligato per l’alto costo del ticket che i trapiantati devono sostenere; basti ricordare che una scatola da 100 mg di farmaco brand, che serve di norma per 15 giorni, ha un costo ticket di oltre 65 €”. “Vi è poi - si legge poi nella lettera - un ulteriore motivo di sgomento da parte dei trapiantati perché a tutt’oggi molte farmacie e rivenditori sono sprovvisti del farmaco generico”. A questo problema l'Aifa ha ovvviato stabilendo che fino al 15 ottobre prossimo non vi sia nessuna differenza di prezzo fra farmaco di marca e generico a carico dei pazienti che continuano a nutrire dubbi per le eventuali complicazioni dovuto al passaggio da un farmaco all'altro. L’Aifa, inoltre, in una recente nota, ha fatto presente che “lo switch, senza adeguata supervisione medica – ricordano le associazioni - può comportare un aumento della concentrazione massima ematica e un aumento dell’esposizione al principio attivo, raccomandando un attento monitoraggio da parte del personale medico responsabile per il paziente”. “Nella stessa nota - si legge ancora nella lettera di proteste dei trapiantati - viene sottolineato che i pazienti devono possibilmente proseguire la terapia con la stessa formulazione di ciclosporina e con un corrispondente regime di dosaggio giornaliero. Variazioni della formulazione o del regime posologico devono essere effettuati solo sotto la stretta supervisione dello specialista”. Anche dopo l’eventuale passaggio da un farmaco a un altro, l’Aifa raccomandava, inoltre, un monitoraggio frequente del paziente per valutare gli effetti del cambio ed effettuare i necessari aggiustamenti di dose.

Poi vi è anche l’aspetto economico della faccenda: “L’introduzione del farmaco generico della ciclosporina, - scrivono le associazioni - anche per categorie di utilizzatori, quali i trapiantati, comporta un aumento delle competenze economiche a carico del SSN, riscontrabili in maggiori spese ospedaliere e di laboratorio, senza calcolare il costo, troppo spesso poco evidenziato, che riguarda la compliance che il paziente ha raggiunto con il farmaco utilizzato per tanti anni”. I trapiantati quindi chiedono che “l’eventuale passaggio dal Sandimmun Neoral al Ciqorin sia richiesto e concordato con il medico specialista” e che nel caso in cui ai pazienti sia consigliato di continuare a prendere il Sandimmun Neoral la spesa dell’acquisto del farmaco ricada sul Servizio Sanitario Nazionale “evitando sperequazioni o eventuali sofferenze cliniche a pazienti già provati da situazioni di elevata criticità”.

“Tutti i medici specialisti interpellati – conclude la lettera - in questi giorni hanno vivamente sconsigliato ai pazienti di effettuare lo switch, anche perché non hanno notizie certe sulle possibili interazioni con un farmaco molto usato dai trapiantati che è il Certican”.

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