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Trappola 5 Stelle sui contratti. Senza causali scatta l'assunzione

Con un errore nella stesura, dopo 12 mesi il rapporto è a tempo indeterminato. Colf e badanti, niente aumenti

Trappola  5 Stelle sui contratti. Senza causali scatta l'assunzione

Le commissioni Lavoro e Finanze della Camera hanno concluso l'esame degli emendamenti al decreto Dignità, votando il mandato ai relatori Giulio Centemero (Lega) e Davide Tripiedi (M5s) di riferire in Aula, dove il provvedimento è atteso per lunedì. Anche se alcuni emendamenti dell'opposizione sono passati e hanno lievemente migliorato l'impianto del testo, M5s ha continuato a farla da padrone e ha introdotto alcuni irrigidimenti come nel caso dei contratti a termine che presentino irregolarità dal punto di vista delle causali. Un contratto di durata superiore a 12 mesi in cui non sono previste le causali si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di superamento del termine di 12 mesi. Un errore o un eccesso di superficialità possono costare a un'azienda un rapporto a vita con il proprio dipendente.

In chiaroscuro le note riguardanti la composizione della manodopera a tempo determinato. Si è, infatti, fissato un limite complessivo del 30% dei contratti «atipici» sul totale di quelli a tempo indeterminato, ma i contratti a termine non devono comunque eccedere il 20% del totale. Ad esempio, si può assumere un 10% a termine e un 20% in somministrazione e così via. Le ex agenzie interinali sono escluse dall'obbligo delle causali, ma sono previste multe di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta. Anche i rinnovi dei contratti somministrati soggiaceranno all'incremento dei contributi previdenziali dello 0,5 per cento.

Tra le note positive il via libera alla compensazione dei crediti e dei debiti fra imprese, professionisti e Pa per il 2018. L'emendamento a prima firma Simone Baldelli (Fi), sottoscritto da tutte le opposizioni e riformulato dai gruppi di maggioranza è stato approvato all'unanimità. «Vittoria!», ha twittato il vicecapogruppo azzurro preannunciando un altro emendamento in Aula per rendere strutturale la misura. Analogamente, si può giudicare positivamente l'istituzione di un periodo transitorio fino al 31 ottobre per l'avvio del nuovo regime che limiterà a 24 mesi la durata complessiva dei contratti a termine. Fino a quella data si potranno utilizzare le vecchie regole (36 mesi di durata mesi e 5 rinnovi e non 4) in modo tale che le imprese possano adeguarsi al nuovo regime. Da segnalare che i contratti a termine per colf e badanti sono esclusi dall'incremento dei contributi.

Le sanzioni alle imprese che delocalizzano dopo aver beneficiato di aiuti di Stato, sono destinate al finanziamento di contratti di sviluppo per la riconversione del sito produttivo in disuso, anche sostenendo l'acquisizione da parte degli ex dipendenti. Stop anche al tetto di 36 mesi per i contratti a tempo determinato della scuola (personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario).

Il provvedimento assorbirà anche il decreto per il rinvio a gennaio 2019 dell'obbligo di fatturazione elettronica per il settore dei carburanti.

Sono stati, infine, dichiarati inammissibili gli emendamenti presentati dalla Lega che riducevano la tassazione sulle sigarette elettroniche, annullando la stretta introdotta dal decreto fiscale dello scorso anno.

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