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Tregua sui dazi tra Cina e Usa. E arriva l'apertura su Huawei

Sospese alcune misure restrittive. Ok alla vendita di prodotti statunitensi al colosso della telefonia

Tregua sui dazi tra Cina e Usa. E arriva l'apertura su Huawei

Il faccia a faccia tra Donald Trump e Xi Jinping, dedicato alla questioni dei dazi e definito «molto, molto buono, direi persino eccellente» dal presidente americano, ha oscurato gli altri temi trattati nella giornata conclusiva del G20 giapponese. Meglio così, tutto sommato, dal momento che sulla questione degli impegni comuni sul fronte dei cambiamenti climatici e su quella del protezionismo, anche a Osaka si è ottenuto poco o nulla. Anzi, proprio nulla di più e di nuovo rispetto alle enunciazioni, già generiche e fortemente condizionate dalle pretese americane, che erano state faticosamente formulate nell'ultimo vertice G20 in Argentina.

Sul clima, dunque, non si è andati oltre una conferma della irreversibilità degli accordi presi a Parigi, ma senza la firma degli Stati Uniti, che hanno trumpianamente ribadito come quelle intese rappresentino «uno svantaggio per i lavoratori e i contribuenti americani». Il presidente francese Emmanuel Macron si è nuovamente intestato il ruolo di principale difensore della causa ambientalista, chiedendo di cambiare il formato del G20 per poter meglio agire. Quanto al protezionismo, siccome Trump pretende che non venga esplicitamente condannata questa pratica come avveniva in passato, le sue pressioni hanno ottenuto, come già a Buenos Aires, che nel comunicato finale del G20 si accenni unicamente a un «intensificarsi delle tensioni commerciali e geopolitiche».

La tregua commerciale raggiunta tra Xi e Trump rappresenta, più concretamente di quelle parole pudiche e inutili, un passo avanti verso la soluzione dell'attuale stato di tensione globale. I presidenti di Cina e Stati Uniti hanno deciso di sospendere almeno temporaneamente alcune delle misure restrittive con cui si danneggiano a vicenda, e di riprendere il negoziato bilaterale sui dazi. Al momento non si è parlato di alcun calendario, ma si tratta comunque di un passo nella giusta direzione dopo che nel mese scorso i colloqui erano stati interrotti bruscamente, lasciando spazio alle minacce americane di colpire con nuove tasse l'import di 500 miliardi di merci cinesi che prendono ogni anno la via degli Stati Uniti.

Inutile nascondere che, nonostante questo gesto conciliante, le distanze tra i due grandi duellanti dell'arena mondiale rimangono assai ampie. E questo perché i loro obiettivi sono del tutto divergenti: Trump punta a ridurre il deficit commerciale con la Cina, mentre Xi ha grandi disegni a livello planetario e specifiche ambizioni in ambito tecnologico. Il caso del colosso cinese Huawei bandito dagli americani e da molti loro alleati per ragioni di sicurezza, bando che Xi pretende sia levato - è stato trattato dai due presidenti e da Trump è arrivata un'apertura.

Gli Stati Unti hanno annunciato che permetteranno ai loro gruppi di vendere prodotti al colosso cinese.

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