Cronache

"Il treno si è impennato, poi il botto"

Nei verbali il terrore dei sopravvissuti all'incidente del convoglio

"Il treno si è impennato, poi il botto"

Milano «A quel punto mi sono alzato dal sedile e ho urlato cazzo stiamo deragliando!. La velocità era così elevata e anomala per quel tipo di treno che impulsivamente mi sono spaventato e diretto verso la fronte del convoglio ma subito ho pensato fosse più sicuro dirigermi verso la coda, così ho cambiato direzione e urlato ai passeggeri andiamo verso il fondo!, ma ho dovuto ben presto interrompermi perché era cosi affollato che era impossibile procedere. Così mi sono acquattato verso terra cercando di proteggere gli organi vitali, la luce è andata via, i rumori dal fondo hanno raggiunto l'acme, e il treno ha iniziato ad ondeggiare pure a destra e a sinistra. La gente urlava, era buio, si percepiva che il treno stava per schiantarsi».

Sono fotogrammi dal terrore, quelli messi a verbale dai sopravvissuti dello schianto del treno regionale Cremona-Milano, 25 gennaio 2018. Al termine dell'indagine la Procura si prepara a chiedere il processo per undici persone considerate responsabili del disastro in cui persero la vita tre pendolari e altri 46 restarono feriti. Agli atti è documentata la serie di allarmi inascoltati lanciati nei mesi precedenti sullo stato di manutenzione della linea, compreso il giunto che cedendo, all'alba del 25 gennaio, provocò il disastro. E insieme alle perizie ci sono racconti impressionanti dei passeggeri, concordi nel testimoniare i lunghi secondi di panico vissuti a bordo tra il deragliamento parziale del carrello e lo schianto. «Sono abituato ormai a sentire rumori strani provenienti dal carrello - racconta uno dei viaggiatori - quella mattina ho sentito un rumore ancora più insolito, come se si fosse staccato qualcosa; la carrozza ha iniziato a vibrare ondeggiando; gli altri passeggeri hanno cominciato ad agitarsi, qualcuno gridava e qualcuno correva verso la parte posteriore del treno (..) arrivato alla stazione di Pioltello il treno ha fatto come per impennarsi, ho visto distintamente delle scintille e ho avuto l'impressione che la nostra carrozza fosse fuori controllo».

L'attesa dello schianto è così lunga che c'è persino gente che telefona a casa terrorizzata, «le pietre hanno colpito anche i finestrini rompendone i vetri». Poi la terza carrozza esce, si mette di traverso, viene centrata. «Dopo lo schianto finale la carrozza si è intasata di polvere, le persone erano incastrate nei modi più impensabili, una signora è rimasta bloccata nella cornice di una finestra, un'altra era stesa immobile a terra. La carrozza dove mi trovavo è proprio quella dove sono morte le persone (...)»

LF

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