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Tria contro Lega e 5 Stelle per rassicurare Ue e mercati

Il ministro è soddisfatto per il mancato declassamento del nostro debito ma ora deve evitare l'aumento dell'Iva

Tria contro Lega e 5 Stelle per rassicurare Ue e mercati

È andata molto meglio di quanto si aspettasse. Il ministro dell'Economia dalla Cina ha incassato il mancato downgrade da parte di Fitch come una vittoria. Ben cosciente del fatto che l'agenzia di rating ha solo rinviato il giudizio, prevedendo comunque un peggioramento della situazione italiana. Una sospensione è meglio di niente e ieri Giovanni Tria è andato all'incasso. «Tra poco non ci sarà più il problema di convincere su azioni future, ma ci saranno le azioni» per convincere le agenzie di rating. «Il mantenimento del rating, come il rinvio del giudizio da parte di Moody's, significa che le agenzie di rating stanno aspettando le azioni del governo».

Quindi per Tria l'evento che spaventa più i mercati, la legge di Bilancio italiana, sarà occasione di riscatto. «Sono contento che agosto è finito, ci avviciniamo alle azioni e vedo vicino il momento positivo».

Fino ad oggi i mercati si sono limitati a valutare «parole». Con l'arrivo dei documenti ufficiali del governo, «penso che questi giudizi verranno corretti e verranno corretti in senso positivo», poiché «sono giudizi che non si basano su situazioni di fatto, ma si basano su attribuzioni di intenzioni al governo, che evidentemente differiscono dalle intenzioni dichiarate dal governo».

Lo spread da quando è in carica il nuovo governo è cresciuto costantemente. Le stesse valutazioni di Fitch lasciano poche speranze all'economia italiana. Tria trova una giustificazione molto politica anche a questi dati di fatto. In linea con gli umori della maggioranza, in particolare del M5s, contro i media.

Colpa dei «titoli di alcuni giornali» sulla situazione finanziaria italiana che a suo dire a volte distraggono i mercati con il loro allarmismo. I fatti relativi al Paese non corrispondono alla realtà, visto che «sono venti anni che l'Italia ha un surplus primario ed è un caso unico in Europa».

La partita della legge di Bilancio è in realtà molto più complicata di come la dipinga Tria. Il ministro sta trattando con la Commissione europea per ottenere uno sconto sugli impegni di riduzione del deficit per circa 14 miliardi di euro. Il permesso di evitare gli aumenti dell'Iva, senza trovare una copertura. Già è abbastanza complicato trovare le risorse per finanziare le tante misure che la maggioranza Di Maio/Matteo Salvini sta mettendo in agenda.

Da parte della Commissione europea c'è disponibilità a trovare un'intesa. Il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici nei giorni scorsi ha spiegato che a Bruxelles si conta su Tria. Il ministro, impegnato ad arginare le richieste di ministri e maggioranza ha assicurato di parlare «come ministro dell'Economia, e quindi parlo a nome del governo». Il rapporto con la Commissione «non è mio personale».

Poi ci sono i mercati da convincere. Nei giorni scorsi il ministero sembrava avere accolto il suggerimento di Renato Brunetta di Forza Italia, di anticipare la presentazione della nota di aggiornamento del Def. Il documento che contiene le previsioni sugli indicatori della finanza pubblica, includendo gli effetti sul deficit delle scelte del governo. Un modo per tranquillizzare gli investitori che continuano a esigere rendimenti sempre più alti per acquistare titoli del debito italiano. L'idea è rientrata di fronte al pressing di Lega e M5s sul governo affinché si alzi l'asticella del deficit molto oltre il livello indicato dall'Ue. Brunetta è tornato all'attacco, suggerendo al premier Giuseppe Conte di anticipare il Def. Per essere veramente il leader del governo, dovrebbe anticipare «con Tria ai primissimi giorni di settembre la Nadef con un deficit credibile, che significa più vicino all'1% che all'1,5%. Qualunque numero più alto diventa il catalizzatore della crisi, non tanto per la Ue ma per i mercati».

Ma è proprio su quelle cifre che si sta consumando un braccio di ferro nel governo.

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