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Tria non si fa intimorire dalla Ue "Il deficit al 2,4% non cambia"

Il ministro dell'Economia tira dritto:"La manovra resta, si torna indietro solo se non vinciamo scommessa della crescita"

Tria non si fa intimorire dalla Ue "Il deficit al 2,4% non cambia"

Il deficit al 2,4% del Pil resta, nonostante gli avvertimenti dell'Europa e le turbolenze dei mercati. Lo ha assicurato Giovanni Tria dopo le tensioni all'Eurogruppo e alla decisione di non partecipare all'Ecofin di domani per lavorare alla nota di aggiornamento al Def che il governo deve presentare nei prossimi giorni.

"È un numero che non corrisponde esattamente ad alcune regole europee ma fa parte della normale dinamica europea". ha detto il titolare del Tesoro, "È sempre accaduto a molti Paesi nel corso degli ultimi decenni. Se andiamo a vedere il numero di Paesi che sono in regola con tutte le regole europee sono pochissimi. Questo non significa che non bisogna cercare di rispettarle, ma ci sono delle situazioni economiche in cui bisogna fare delle valutazioni".

Tria sa che il livello dello spread "più è basso e meglio è", ma punta tutto sulla crescita che la manovra economica dovrebbe portare, almeno nelle intenzioni del governo: "Il problema è la qualità della manovra e questa manovra è una manovra di crescita", ha ribadito il ministro, "Se vinciamo la scommessa della crescita tutto va bene, se non vinciamo la scommessa della crescita allora cambieremo manovra. Le strategie dei governi precedenti non hanno dato risultati, e quindi dobbiamo un pò cambiare: il debito comincia a scendere con la nostra manovra per la prima volta, anche se di poco; la disoccupazione non si è ridotta, ancora a 10 anni dall'inizio della crisi è a questi livelli; il tasso di crescita è rimasto sempre un punto percentuale sotto il tasso di crescita europeo. Noi, con questa manovra puntiamo a chiudere questo gap con l'Europa

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