Cronache

"Tripoli tortura, Ue complice". Assalto della Bonino a Minniti

Msf denuncia orrori nei campi profughi in Libia: "Così i governi alimentano il business della sofferenza"

"Tripoli tortura, Ue complice". Assalto della Bonino a Minniti

L'ong Medici senza frontiere prova a mettere con le spalle al muro Unione Europea e Italia. Lo fa con una durissima denuncia che evidenzia - a suo dire - «orrori» e «complicità» nel piano migranti condiviso dalla Ue e dal nostro Paese. L'«atto d'accusa» - formalizzato attraverso una lettera aperta firmata dalla presidente internazionale di Msf, Joanne Liu e dal suo omologo italiano, Loris De Filippi - focalizza quanto «accade alle persone che vengono fermate in Libia» raccontando «abusi che nessun Paese europeo dovrebbe avallare». L'ong, rivolgendosi agli Stati membri, non usa giri di parole: «I governi europei alimentano il business della sofferenza in Libia».

Tra i destinatari del report (che qualche analista accusa di essere piuttosto «strumentale») anche il nostro presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, cui Msf ricorda «la determinazione dell'Europa nel bloccare le persone in Libia», chiedendo di intervenire politicamente al fine di «far cessare al più presto gli inaccettabili abusi contro le persone trattenute arbitrariamente nei centri di detenzione».

«Il dramma che migranti e rifugiati stanno vivendo in Libia dovrebbe scioccare la coscienza collettiva dei cittadini e dei leader dell'Europa - si legge nella lettera - Accecati dall'obiettivo di tenere le persone fuori dall'Europa, le politiche e i finanziamenti europei stanno contribuendo a fermare i barconi in partenza dalla Libia, ma in questo modo non fanno che alimentare un sistema criminale di abusi». E poi: «La riduzione delle partenze dalle coste libiche è stata salutata come un successo, ma sappiamo bene quello che succede in Libia. Ecco perché questa celebrazione è nella migliore delle ipotesi pura ipocrisia o, nella peggiore, cinica complicità con il business criminale». «Nei centri di detenzione di Tripoli - sottolineano Joanne Lui e Loris De Filippi - le persone sono trattate come merci da sfruttare. Ammassate in stanze buie e sudicie, costrette a vivere una sopra l'altra. Gli uomini ci hanno raccontato come a gruppi siano costretti a correre nudi nel cortile finché collassano esausti. Le donne vengono violentate e poi obbligate a chiamare le proprie famiglie e chiedere soldi per essere liberate».

Inevitabile la replica da parte della portavoce della Commissione europea, Catherine Ray: «Siamo coscienti delle condizioni inaccettabili, scandalose e inumane di alcuni migranti in Libia, ma l'Unione europea lavora per aiutare le organizzazioni internazionali a proteggere i migranti. Non siamo ciechi e agiamo. Vogliamo cambiare la situazione».

Da Lubiana, il presidente Gentiloni ha parlato a sua volta di controllo delle migrazioni: «L'Italia ha portato avanti negli ultimi mesi alcuni degli obiettivi che avevamo illustrato e condiviso con il Consiglio Europeo a Malta e i risultati si vedono, nel senso della riduzione degli sbarchi, che è un risultato della nostra politica e del sostegno dell'Ue a questa politica. Perseguiremo gli abusi».

«Sono risultati mai definitivi - ha aggiunto -, da consolidare il più possibile. Se vogliamo supportare un meccanismo di flussi legali dobbiamo farlo condividendo a livello Ue il sostegno ai paesi africani e l'impegno comune per l'accoglienza».

Critica sulla linea del governo Emma Bonino, leader storica dei Radicali: «La lettura del rapporto di Medici senza frontiere dovrebbe sollevare un moto di indignazione nell'opinione pubblica. Il modello Minniti non mi convince. Hanno messo un tappo ma neanche troppo stagnante e penso che questo modo di agire alla fine ci si ritorcerà contro. Sul piano politico, non mi pare che legittimare milizie e tribù rafforzi il già gracile governo di al-Serraj, semmai il contrario. In Libia l'Italia si è messa in un mare di guai».

E ora la lobby dei barconi rischia di affondare anche il nostro governo.

Commenti