Rubrica Cucù

La troika e il Mostro di Firenze

La vecchia sta morendo di fame, di sete e di malattia, ma il suo nipotino, detto il Mostro di Firenze - nel senso latino di monstrum, prodigio -, gli sta ricamando un bel golfino con le iniziali (di lui)

La troika e il Mostro di Firenze

La vecchia sta morendo di fame, di sete e di malattia, ma il suo nipotino, detto il Mostro di Firenze - nel senso latino di monstrum, prodigio -, gli sta ricamando un bel golfino con le iniziali (di lui). Questa è l'impressione della gente riguardo alla riforma del Senato. Non si coglie il nesso tra i guai della vecchia Italia e la riforma renziana. Quasi tutti gli italiani si augurano che abbia ragione lui, sperano che stia prendendo larga la curva per farla meglio. Ma quasi tutti pensano che il Paese sia finito, si tratta solo di vedere come va a finire. È inutile menarsela e girare intorno, è questo il pensiero recondito degli italiani, che a volte traspare. Lo avverto girando l'Italia d'agosto a presentare libri da nord a sud. Ciascuno pensa a una soluzione ma non ha il coraggio di dirla perché è drastica: si chiama dittatura o dominazione straniera. Ogni italiano ha la sua troika in mente, come Scalfari, del resto.

Qualcuno con pieni poteri, anche a tempo, anche col voto, ma pieni poteri, in grado di nominare trenta tiranni per tirare su il Paese a schiaffi in ogni settore cruciale. O un invasore, una potenza straniera, che espliciti il nostro destino di colonia e ci governi in modo tosto, senza mediazioni, paralisi e veti incrociati. Questo è il retropensiero degli italiani, di quelli che votavano a destra, a sinistra e perfino dc. Grillo fu solo un aperitivo.

Non lo dicono, a volte lo temono perché l'unico freno a quel pensiero è che arrivano sempre le dittature degli altri, mai quella che vuoi tu.

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