Cronache

Trovato dopo 5 anni il bambino rapito dalla mamma croata

"Abbiamo trovato suo figlio, sta bene e presto lo riporteremo da lei"

Trovato dopo 5 anni il bambino rapito dalla mamma croata

Nadia Muratore

«Finalmente sono un uomo felice e il giorno in cui potrò riabbracciare il mio bambino, sarà il più bello di tutta la mia vita».

Ha gli occhi che brillano dalla gioia e la voce rotta per l'emozione, Alessandro Avenati, quando racconta di aver finalmente ricevuto la telefonata che attendeva da cinque interminabili anni: «Abbiamo trovato suo figlio, sta bene e presto lo riporteremo da lei». Una frase breve, scandita con precisione, per evitare ogni equivoco e per Alessandro, un pomeriggio qualsiasi si è improvvisamente trasformato in un giorno speciale. Era il 9 aprile del 2011 quando l'uomo - titolare di una concessionario a Moncalieri, nel Torinese, dove ha sempre vissuto - ha iniziato la sua estenuante battaglia per riabbracciare il figlio Cesare, 7 anni tra due settimane, «rapito» dalla mamma e portato in Croazia, suo Paese natale.

Alessandro denunciò immediatamente ai carabinieri l'ex moglie, Nina Kuluz, per sottrazione di minori: secondo le sue informazioni, era ritornata a Spalato dopo aver saputo che il giudice italiano aveva dato al padre l'affidamento esclusivo del bambino. Subito erano state attivate le autorità giudiziarie e i canali diplomatico-consolari ma, aiutata dai familiari, la donna è riuscita a nascondersi insieme al figlio, per tutti questi anni, spostandosi frequentemente tra la Bosnia e la Croazia. Il padre ha lanciato ripetuti appelli attraverso giornali e tv italiani, croati e bosniaci e più volte era andato in Croazia di persona ma senza risultati. Poi, finalmente, la svolta tanto attesa e l'incubo che finisce. Grazie alle lunghe indagini ed i costanti scambi informativi tra le polizia italiana croata e bosniaca, il lavoro della task force interministeriale Interni-Esteri-Giustizia - attivata in caso di sottrazione di minori - e dello Scip (il servizio di cooperazione internazionale di polizia) il piccolo è stato rintracciato. La madre è stata arrestata ed il bambino affidato ai nonni materni sotto il controllo dei servizi sociali croati. «È una gioia indescrivibile - dice Alessandro, che con le sue denunce e i continui appelli ai media non si è mai arreso all'idea di non rivedere più il figlio -. Forse potrò riabbracciare il mio Cesare, già la prossima settimana.

Certo è che, quando torneremo insieme a Moncalieri, sarà festa grande».

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