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"Trump contro l'Iran? È un dispetto a Obama"

Pubblicati nuovi report dell'ambasciatore Darroch: «Donald? Vandalo diplomatico»

"Trump contro l'Iran? È un dispetto a Obama"

Londra Donald Trump abbandonò l'accordo sul nucleare con l'Iran per fare un dispetto a Barak Obama. È questa l'ultima rivelazione che emerge dal memo dell'ex ambasciatore britannico Sir Kim Darroch che il Mail on Sunday continua a pubblicare a puntate, nonostante il divieto della polizia metropolitana. I primi messaggi con giudizi taglienti sull'attuale amministrazione americana avevano suscitato la furia del Presidente e provocato le dimissioni di Darroch, ma sembra che il tabloid abbia ancora molte sorprese in serbo per i suoi lettori. Una di queste sarebbero, appunto, le ragioni del tutto personali che avrebbero indotto Trump a lasciar perdere l'accordo con l'Iran supportato nel 2015, dagli Stati Uniti d'America e da altre cinque altre Nazioni.

Il patto prevedeva una riduzione delle attività nucleari da parte dell'Iran che in cambio si sarebbe visto azzerare alcune pesanti samzioni economiche. Trump ha invece reintrodotto le sanzioni nel 2018 dicendosi convinto che l'accordo non sarebbe servito a limitare le ambizioni iraniane in materia di nucleare. Secondo Darroch però, aveva agito in questo modo soltanto perché l'accordo era stato stipulato dal suo predecessore democratico e l'ex ambasciatore aveva definito questa decisione «un atto di vandalismo diplomatico». Darroch aveva scritto all'allora ministro degli Esteri Boris Johnson sottolineando le grandi divisioni esistenti tra I consiglieri presidenziali. Spiegava inoltre che la Casa Bianca non aveva una strategia da seguire dopo essere uscita dall'accordo. In base a quanto pubblicato dal Mail on Sunday Darroch faceva emergere il paradosso dell'amministrazione Trump. «Tu hai accesso a tutto, puoi vedere chiunque sia vicino al Presidente ma nella pratica, questo governo è pronto a mettere in atto ogni sorta di vandalismo diplomatico per ragioni ideologiche e personali scriveva Darroch , inoltre sono del tutto incapaci di articolare una strategia del giorno dopo».

Le prime rivelazioni del Mail sul memo dell'ambasciatore avevano condotto all'apertura di un'indagine criminale e la polizia britannica aveva avvertito la stampa che qualunque altra indiscrezione diffusa in materia avrebbe potuto incorrere in una violazione del segreto di Stato, a meno che la pubblicazione non riguardasse argomenti d'interesse pubblico. Secondo il Mail on Sunday però le ultime email dell'ambasciatore rivelano importanti informazioni che la gente ha il diritto di conoscere. «Che cosa può essere di maggior pubblico interesse che una migliore conoscenza di come si è arrivati ad una decisione che potrebbe avere gravissime conseguenze sulla pace nel mondo?» ha dichiarato ieri un portavoce del giornale. «È un comportamento inaccettabile - l'immediata reazione del portavoce del Foreign Office - chi ne è responsabile dovrà affrontare le conseguenze delle proprie azioni».

Schierata dalla parte del Mail il ministro per il Lavoro Amber Rudd che ha difeso la decisione del giornale sottolineando come in Inghilterra esista una preziosa legge che sulla libertà di stampa.

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