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Trump-Macron, scoppia la pace tra nemici. Ma Putin e Xi organizzano il contro D-Day

Il presidente russo: "È il mio migliore amico". Due panda prestati a Mosca

Trump-Macron, scoppia la pace tra nemici. Ma Putin e Xi organizzano il contro D-Day

Agli alleati occidentali che si riunivano solennemente per celebrare i 75 anni dallo sbarco in Normandia, il famoso D-Day, il presidente russo ha risposto con uno Xi-Day, incontrando il suo collega cinese con il quale sta costruendo una partnership sempre più solida. Xi Jinping è arrivato mercoledì sera a Mosca con l'immancabile coppia di panda destinata a uno zoo russo per incontrare Vladimir Putin, che ha definito il suo «migliore amico»: e in effetti è all'incirca la trentesima volta che i due leader si incontrano nell'arco dei sei anni da cui dura la presidenza di Xi.

Tanta assiduità non è casuale: Russia e Cina hanno molte ragioni per incontrarsi e unire i propri destini. Ragioni economiche anzitutto, se si considera che Mosca paga duramente con sanzioni imposte da Stati Uniti ed Europa l'annessione illegale della Crimea compiuta nel 2014 e l'occupazione di due province orientali dell'Ucraina, oltre che la sua politica di intromissioni cibernetiche nella vita democratica dei Paesi occidentali: i patti commerciali con Pechino (con un interscambio che nel 2018 è cresciuto del 25% e ha superato i 100 miliardi di dollari) sono ossigeno puro per Putin, mentre una Cina sempre affamata di materie prime trova nella Russia un partner prezioso in tempi di guerra commerciale con Washington. A quelle economiche si affiancano ragioni politiche e geostrategiche: poiché Putin non ha alcuna intenzione di introdurre serie riforme del suo Stato autocratico e di riavvicinarsi all'Occidente, sceglie Xi come compagno di strada alternativo. Interesse comune dei due colossi orientali è contrapporsi allo strapotere americano unendo le loro forze anche sul piano diplomatico e militare. I loro amici a livello internazionale non sono i più raccomandabili esempi di libertà civili dall'Iran al Venezuela, dalla Corea del Nord a Cuba alla Siria -, ma tant'è. L'accoglienza riservata da Putin al collega cinese, che oggi sarà ospite d'onore del Forum economico di San Pietroburgo, dedicato agli investitori internazionali in Russia, è stata calorosa. Al suo «caro amico» e ormai principale partner economico Putin ha ricordato che «negli ultimi anni le nostre relazioni hanno raggiunto livelli senza precedenti, sostenute da una forte e reciproca fiducia e basate sui rispettivi interessi e preoccupazioni»: un chiaro riferimento ai pessimi rapporti di entrambi con l'America di Donald Trump. Mentre al memoriale del D-Day il presidente Usa sanciva una tregua con Emmanuel Macron: «È eccezionale, abbiamo relazioni stupende».

Intanto, importanti intese economiche bilaterali sono state già firmate. In particolare, il colosso informatico cinese Huawei boicottato in Occidente perché accusato di essere un cavallo di Troia dello spionaggio di Pechino ha firmato con l'operatore telefonico russo Mts un accordo per sviluppare la rete 5G in Russia. Ieri Putin ha trovato anche il tempo per rivolgersi con un ramoscello d'ulivo all'ancora ignoto successore di Theresa May alla guida del governo britannico.

I nostri Paesi, ha detto il leader russo, «dovrebbero voltare la pagina delle loro relazioni, condizionate da spie e assassinii».

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