Mondo

Trump: "Il migliore dai tempi di Ford"

Affetto e stima senza frontiere com'è successo solo a pochi grandi italiani

Trump: "Il migliore dai tempi di Ford"

Un manager straordinario senza ombra di dubbi. I risultati parlano da soli: Sergio Marchionne ha preso in mano due aziende automobilistiche decotte e ne ha fatto un gruppo leader e competitivo del settore. La sua fama non ha soltanto varcato l'oceano ma era dilagata in tutto il mondo. Non è un caso, infatti, che pochi istanti dopo l'annuncio della sua morte tutti i media internazionali, dai giornali alle tv, hanno subito rilanciato la notizia dipingendo Marchionne come il «salvatore della Fiat», l'uomo che «ha salvato la Fiat e la Chrysler», «il manager geniale». Ma quello che ha colpito di più sono parole dei leader mondiali e dei numeri uno di grandi aziende internazionali.

«Sergio Marchionne è stato uno dei manager più brillanti e di successo dai giorni del leggendario Henry Ford», è stato l'omaggio del presidente americano Donald Trump. «È stato un onore per me aver potuto conoscere Sergio come presidente degli Stati Uniti ha scritto in un tweet -. Gli piaceva l'industria dell'auto e ha combattuto duramente per lei. La sua mancanza sarà davvero sentita». Un elogio più che significativo, soprattutto per il paragone con il mitico fondatore della Ford. Ed è proprio dalla storica casa automobilistica statunitense che arriva un altro omaggio al Ceo della Fca. «Era uno dei leader più rispettati nel settore, la cui creatività e forte determinazione hanno aiutato a rimettere finanziariamente in salute Chrysler e a fare crescere Fiat-Chrysler, rendendolo un produttore di auto globale e redditizio -. ha scritto il presidente esecutivo Bill Ford -Il suo candore e la sua passione per il settore mancheranno a tutti coloro che lo conoscevano. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alla sua famiglia».

Marchionne è stato celebrato anche dal premier canadese Justin Trudeau: «Era un gigante nel settore auto, un amico della comunità italo-canadese e un visionario dell'impresa». Ma la lista dei grandi non termina qui. Gli omaggi non si contano. «Siamo dispiaciuti di apprendere della morte inaspettata di Sergio Marchionne, un visionario dell'industria automobilistica e un leader notevole. I nostri pensieri sono per la famiglia, gli amici e tutti in Fiat Chrysler», ha scritto Tim Cook, numero uno di Apple, azienda a cui Marchionne aveva fatto visita nel 2015.

Nessuno ha risparmiato elogi, neppure sulla stampa internazionale, dall'America al Gran Bretagna, dalla Francia al Giappone. «Ha salvato la Fiat dalla bancarotta fondendola con la Chrysler ha scritto il Washington Post È stato uno dei più coraggiosi business leader della sua generazione». Per il francese Le Monde Marchionne era «un leader emblematico che ha rimodellato profondamente il gruppo Fiat». E ancora il tributo del Wall Street Journal: «Era una stella nell'industria automobilistica: ideò la fusione tra le due aziende più deboli del settore, Fiat e Chrysler, e le trasformò in una macchina da soldi».

Insomma erano decenni che il mondo non tesseva così le lodi di un italiano e lo ha fatto ora per Sergio Marchionne perché, al di là di ogni opinione, era un grande italiano.

Commenti