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Trump rilancia: "Ora l'inchiesta su Obama"

Trump continua invece ad accusare il suo predecessore di aver fatto spiare le sue linee telefoniche per danneggiarlo e favorire la sua avversaria democratica Hillary Clinton

Trump rilancia: "Ora l'inchiesta su Obama"

Washington - Donald Trump non lascia, anzi raddoppia. La polemica con Barack Obama sul presunto spionaggio da lui ordinato ai danni del tycoon diventato presidente non è stata fermata dalle indignate smentite dei collaboratori dell'ex inquilino della Casa Bianca: Trump continua invece ad accusare il suo predecessore di aver fatto spiare le sue linee telefoniche per danneggiarlo e favorire la sua avversaria democratica Hillary Clinton. Ma non è tutto. Trump si è detto «molto preoccupato per le notizie di inchieste politicamente motivate» ai suoi danni e ha chiesto ufficialmente alle commissioni intelligence del Congresso di attivarsi per verificare «se ci sia stato un abuso dei poteri dell'esecutivo nel 2016».

La vicenda dei telefoni della Trump Tower controllati per ordine della Casa Bianca è peraltro solo un capitolo del duello personale tra Trump e Obama. L'altro filone, potenzialmente distruttivo per presidente in carica, è quello del Russiagate. È noto infatti che Obama, prima di lasciare la Casa Bianca, ha realizzato attorno al suo successore una specie di campo minato virtuale, distribuendo tra le varie agenzie d'intelligence americane prove sui rapporti compromettenti di Trump e del suo entourage con personaggi legati alla dirigenza politica di Mosca.

Già due collaboratori di primo piano di Trump, il generale Michael Flynn e il ministro della Giustizia John Sessions, sono stati investiti da rivelazioni imbarazzanti - e Flynn ha dovuto dimettersi prima che il presidente lo allontanasse dal suo incarico.

Inevitabile conseguenza l'accordo tra i leader democratici e repubblicani della commissione intelligence della Camera sull'avvio di un'inchiesta sui possibili legami fra la campagna di Trump e il governo russo.

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