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Trump schiaccia il «bottone rosso» Scattano i raid anti immigrati illegali

Nel mirino dieci città. Ma l'operazione principale è prevista a Houston: caccia a chi ha ricevuto l'ordine di allontanamento

Sara Mauri

Miami, Chicago, Denver, San Francisco, Houston. Sono queste alcune città in cui scatteranno gli annunciati raid di Trump per rimpatriare gli immigrati privi di documenti e con decreti di espulsione. Le incursioni, precedentemente rimandate in tutto il Paese, per intercettare migranti che hanno già ricevuto l'ordine del tribunale di essere allontanati, inizieranno domani. La notizia, anticipata dal New York Times, è confermata dallo stesso presidente. Che ieri ha perso un altro pezzo della sua squadra: il segretario al Lavoro Alex Acosta. Le dimissioni sono legate allo scandalo del miliardario Jeffrey Epstein, accusato di abusi su minorenni. In passato lo avrebbe favorito da giudice.

Il mese scorso Trump, aveva già annunciato i raid su Twitter. Ma aveva deciso di posticipare. Il direttore ad interim della Ice Mark Morgan aveva confermato ai giornalisti che erano in corso piani di questo tipo. Il fatto che particolari delle operazioni fossero stati resi pubblici ha contribuito parzialmente a far slittare le cose. Ma anche la resistenza degli stessi funzionari dell'agenzia di immigrazione incaricati di procedere ai raid ha avuto il suo peso.

I democratici si sono mossi contro. Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti, aveva redarguito Trump e lo aveva esortato a non portare a termine le operazioni. Infatti, il tycoon le aveva ritardate dicendo che avrebbe aspettato «di vedere se Democratici e Repubblicani potessero riunirsi e trovare una soluzione ai problemi di asilo». Sono dieci le città che verranno passate al setaccio per la ricerca dei circa 2mila immigrati entrati irregolarmente nel Paese. Le incursioni per arrestare i membri di famiglie prive di documenti sono state programmate per domenica. L'obiettivo dell'amministrazione è di usare l'operazione come una dimostrazione di forza per dissuadere le famiglie dall'avvicinarsi al confine con il Messico.

I raid, secondo il New York Times, includeranno le deportazioni «collaterali»: deportazioni di immigrati che si trovano sulla scena anche se non sono bersaglio dei raid. Giovedì, gli attivisti dell'America Civil Liberties Union hanno presentato un'istanza per chiedere che ai migranti sia concesso almeno di apparire in tribunale perché molti di loro non hanno mai ricevuto ordine di comparizione. I difensori degli immigrati lamentavano il fatto che gli avvisi e i documenti fossero stati inviati a indirizzi errati o avevano comunicato date e orari di comparizione impossibili. Sempre giovedì, appena sono emerse nuove notizie sui raid, anche Hillary Clinton ha criticato il piano di Trump, scrivendo su Twitter: «La paura e il fanatismo armati sono i progetti centrali di questa amministrazione». Tra le comunità di immigrati si sta scatenando il panico. Acevedo, il capo della polizia di Houston, ha detto che il piano di Trump sta «creando scompiglio». A Houston, infatti, vivono e lavorano da anni famiglie senza documenti che sperano in una sanatoria. Il livello di preoccupazione è molto alto e gli immigrati si stanno organizzando per rimanere nascosti per giorni.

L'operazione, però, potrebbe avere un successo limitato perché tra le comunità di immigrati, si sono già diffuse le tecniche per evitare l'arresto: rifiutando di aprire la porta quando un agente si avvicina all'uscio.

Infatti, gli agenti Ice, gli agenti della United States Immigration and Customs Enforcement, l'agenzia responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e immigrazione, non sono legalmente autorizzati a entrare forzatamente in una casa.

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