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Trump si ricandida Mega-comizio a Orlando. Ma sondaggi giù

Trump si ricandida Mega-comizio a Orlando. Ma sondaggi giù

Tutto pieno all'interno, «sold out» i 20mila posti dell'Arena, e maxischermi all'esterno per chi non è riuscito ad assicurarsi un posto. È andato in scena nella notte italiana (le 20 negli Usa, le 2 del mattino da noi) il comizio di Donald Trump a Orlando, Florida, in cui il presidente ha annunciato in via ufficiale e formale la sua candidatura per Usa 2020. Un evento imponente, o meglio «scatenato» quasi come un concerto rock, per usare il termine del presidente, che in un tweet ha scritto: «La gente non ha mai visto nulla del genere (a meno che non si suoni una chitarra)».

Eppure non è tutto oro quello che luccica. I sondaggi danno il presidente 10 punti indietro rispetto al principale candidato democratico, l'ex presidente Joe Biden, e di 9 punti rispetto all'altro candidato di punta, il senatore Bernie Sanders. Ma i dati più significativi e preoccupanti sono quelli di alcuni Stati chiavi. E il leader della Casa Bianca è corso ai ripari nel suo stile, un po' brutale. Il team della sua campagna presidenziale ha licenziato i sondaggisti dopo la diffusione dei risultati, che avrebbero dovuto rimanere riservati. Il malumore è legato all'esito di 17 rilevazioni, dalle quali è emerso il vantaggio a due cifre, in 4 Stati, per il democratico Joe Biden nei confronti del presidente in Wisconsin, Pennsylvania, Florida e Michigan. Negli stessi stati, nel 2016, Trump ebbe nettamente la meglio su Hillary Clinton. Ma non finisce qui. Il presidente sarebbe indietro anche in Iowa, North Carolina, Ohio e Georgia. I dati lo premierebbero in Texas. Trump ha cercato di ridimensionare la portata dei sondaggi e ne ha persino negato l'esistenza. Il manager della campagna, Brad Parscale, ha confermato che i risultati si riferiscono a rilevazioni compiute a marzo. Dietro le quinte, secondo fonti della Casa Bianca, Trump avrebbe manifestato tutto il suo malumore. Ma su Twitter è un'altra storia.

Trump nega: «Nonostante le più grandi molestie presidenziali di tutti i tempi da parte di persone che sono molto disoneste e vogliono distruggere il nostro Paese, andiamo alla grande nei sondaggi, anche meglio che nel 2016».

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