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Tulle e fiori: Chanel sboccia e la pancia si scopre

Tulle e fiori: Chanel sboccia e la pancia si scopre

Se l'haute couture, con buona pace dei molti velleitari in attività, non è un'opinione, bisogna riconoscere a Karl Lagerfeld il perfetto e demiurgico dominio di questo campo. Per la prossima stagione estiva di Chanel il Kaiser della moda ha nuovamente giocato su una dialettica di contrasti e contrapposizioni, su un'aritmia di rigore e leggerezza. La sfilata si svolge nel magico recinto del Grand Palais trasformato in un giardino edenico tropicale di carta che pare uscito da una tela del Douanier Rousseau. All'inizio un giardiniere provenzale annaffia giganteschi boccioli di carta grigia che subito sbocciano rivelando un arcobaleno cromatico fiabesco e surreale. Giacche fitted molto allungate e accostate al corpo trovano sfogo nelle gonne longuette o ampie e ricche di applicazioni e ricami, un po' gypset. Sennò ecco le mini a godet, anche sfrangiate, con la pancia vezzosamente scoperta. Il punto vita si alza, si abbassa, cambia di continuo. La sera si libra in bagliori di paillettes e bordature lucenti, regala tuniche anni '20 fluide e impalpabili. Il tulle operato la fa da padrone.

Jabots in pizzo plissé escono spumosi dalle maniche, tirando su una cernierina metallica della mitica «veste Chanel». «Reinvenzione del passato e un salto deciso nel futuro, senza mai dimenticare di confrontarsi con il presente per cercare di capire cosa diavolo accadrà domani». Questa la forza inestinguibile che rende così giovane e fresco il talento di Karl Lagerfeld.

Tutto questo viene riproposto nella collezione di alta gioielleria che verrà presentata domani a pochi selezionati invitati. «Les Intemporels de Chanel» sono una carrellata sui segni e sulle tematiche iconiche della celebre Maison. Si va dai fiocchi alle stelle, dal leone, segno zodiacale di Mademoiselle ed emblema dell'amatissima Venezia, all'immancabile camelia. In tutto 33 pezzi, spesso trasformabili, che impiegano oro bianco, perle, spinelle nere, diamanti, onice e opale. Con la sola eccezione dell'oro giallo nel collier "Mosaïque" e dell'inserto cromatico di due anelli incastonati con zaffiri di Ceylon blu e rosa.

Sautoirs con spille incorporate, orologi a bracciale doppio o dal quadrante segreto, celato da una camelia dai petali in brillanti. Magnifica l'accoppiata di anelli con il leone che ghermisce una stella, nero in onice o bianco niveo in opale. Giambattista Valli seguita a raccontare una storia sul filo di una perfetta coerenza rispetto a se stesso e a rielaborare un concetto di donna giovane e moderna. ll suo sogno di couturier stavolta si incarna in un'iperbole di barocca e vorticosa accumulazione volumetrica. Ampie gonne a corolla in tulle a balze sovrapposte e mantelli, ancora in tulle, a ranghi di balze centrifughe, con drammatiche aperture laterali, come fossero bozzoli per sontuose farfalle tuttora in fase di trasformazione.

Nero e bianco e da una palette intessuta di grigi luminosi e di delicate nuances pastello, sfumano in una tavolozza candy golosa e fresca di gialli, verde menta, lampone, come quei ghiaccioli dalle improbabili cromie pop cari ai bambini. Tra le gonne-meringa e queste tinte golose un'alta moda gourmand con ricami di foglie d'edera e serti fioriti per le più belle e le più magre tra le hit girl

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