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Il tweet (fake) di Renzi: “Dopo sconfitta, riprendo la leadership del Pd”

"Ringrazio @maumartina, ma è evidente che dal 4 marzo questo partito ha bisogno di una leadership che, allo stato attuale, sento il dovere di riprendere tra le mani". Questo è il tweet fake di Matteo Renzi che sta spopolando sul web

Il tweet (fake) di Renzi: “Dopo sconfitta, riprendo la leadership del Pd”

Dopo la debaclè elettorale, ecco che in rete diventa virale un tweet di Matteo Renzi. "I risultati dei ballottaggi confermano il trend negativo del Pd del primo turno. Ringrazio @maumartina, ma è evidente che dal 4 marzo questo partito ha bisogno di una leadership che, allo stato attuale, sento il dovere di riprendere tra le mani", avrebbe scritto l'ex segretario del Pd.

Tutto vero? A quanto pare no. Marco Agnoletti, portavoce dell'ex premier, si è, infatti, affrettato a bollare come "fotomontaggio" quel tweet 'apocrifo'. "Quello che vedete è chiaramente un fotomontaggio. Matteo Renzi non ha mai detto o scritto nulla del genere", ha scritto il portavoce.

In verità l'ex segretario del Pd si è ben guardato dal partecipare alla campagna elettorale e tantomeno ha rilasciato delle dichiarazioni. Sono, casomai, i renziani della prima ora a difenderlo a spada tratta. Il deputato Michele Anzaldi, su Facebook, scrive: "Chi ha pensato che la soluzione per le amministrative fosse una riedizione di vecchi notabilati e vecchi gruppi di potere di una sinistra del passato si è scontrato contro una inevitabile sconfitta. Chi si è vantato, ad esempio in una terra come la Toscana, di non aver addirittura voluto invitare Renzi ai comizi di chiusura, di averlo tenuto fuori da tutta la campagna per le amministrative, poi ha perso, magari per una manciata di voti dei moderati che sono stati costretti a votare Lega". Dello stesso tenore sono le dichiarazioni della deputata ligure, Raffaella Paita che afferma: " Abbiamo perso città importantissime. Siamo dentro una crisi profondissima del Partito democratico e della sinistra. Ora possiamo dirci la verità? Il problema non era Renzi.

E avere usato Renzi come 'scusa buona per ogni stagionè è servito a rimuovere il vero tema: la necessità che il Partito Democratico ragioni sulla sua identità e sul suo profilo riformista".

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