Cronache

Ultimo si candida: da eroe a sindacalista

Il colonnello dell'Arma che arrestò Totò Riina si schiera a difesa dei diritti dei colleghi

Ultimo si candida: da eroe a sindacalista

Ultimo diventa sindacalista. Sergio De Caprio, il colonnello noto per aver arrestato Totò Riina nel 1993, lancia un volantino propaganda dopo la decisione della Corte costituzionale che ha riconosciuto il diritto ai membri delle Forze armate di costituire organizzazioni sindacali autonome.

«Caro collega scrive De Caprio nel documento rivolto agli altri ti scrivo, così mi distraggo un po'. Mi distraggo dal degrado, dall'abbandono in cui hanno ridotto a vivere una condizione professionale unica che meriterebbe attenzione, dignità e sostegno. E per distrarmi vorrei costituire insieme a te quelle condizioni generali che possono assicurare a noi e alle nostre famiglie ilo conseguimento di quei parametri di dignità, di uguaglianza». «E prosegue di benessere che la Costituzione vuole siano assicurati a tutti i cittadini e, quindi, anche ai cittadini ufficiai dei carabinieri».

Ultimo si schiera a difesa di quell'Arma che nessuno difende più. Il colonnello che ha fondato una casa famiglia, a Roma, dove vivono 8 ragazzi che provengono da realtà disagiate e in cui operano i «volontari del Capitano Ultimo», lancia alcune proposte. «Si tratta spiega nel documento di continuare un percorso che consenta sempre più ai cittadini di avere negli ufficiali dei carabinieri un riferimento istituzionale integro, imparziale e competente, in grado di assicurare, integrandosi con gli altri ambiti coinvolti, quella sicurezza e quella legalità su cui si basano la serena convivenza e la stessa coesione sociale di un Paese che si chiama Italia».

Si candida quindi per il Cobar a portare avanti obiettivi specifici, in nome del servizio alla divisa che indossa e all'Arma. «Porteremo sul tavolo spiega il tema della partecipazione agevolata nell'edilizia residenziale pubblica, al fine di assicurare il diritto alla casa, la non tassazione del reddito derivante dall'attività di servizio straordinaria, la premialità che deve essere associata ai meccanismi di mobilità che caratterizzano le carriere di ciascuno di noi. E mi riferisco al sostegno economico per le famiglie che partecipano alle nostre vicende professionali e che devono essere riconosciute con: indennità specifica, garantendo lo svolgimento delle attività lavorative del coniuge». Ma anche «garantendo l'immediata disponibilità degli alloggi di servizio» e ancora «lo sviluppo di progetti di assistenza sanitaria, di educazione alla legalità e alla sicurezza, di volontariato sociale».

E ancora «la ridiscussione dei livelli retributivi e del Tfr, il riconoscimento di una specifica indennità per gli ufficiali che svolgono funzioni investigative, l'assorbimento da parte della magistratura ordinaria delle competenze in materia di reati militari in tempo di pace e la ridefinizione a tutela della trasparenza e dell'imparzialità, delle procedure di avanzamento e di nomina del comandante generale».

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