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Le unioni civili sono legge. Per lasciarsi basta una lettera

Ok di Palazzo Chigi, la Boschi: sogno diventa realtà Scuola, riforma di nidi e maturità ma solo dal 2018

Le unioni civili sono legge. Per lasciarsi basta una lettera

Roma - Le Unioni civili tagliano il traguardo mentre per la Buona scuola restano molti nodi da sciogliere. Il premier Paolo Gentiloni ieri appena dimesso dal Policlinico Gemelli ha presenziato un Consiglio dei ministri cruciale perché doveva esaminare i decreti attuativi delle due leggi di riforma (aspramente discusse ma poi approvate) più rappresentative, nel bene e nel male, del lavoro svolto dal governo di Matteo Renzi. Non a caso la prima a lanciare un tweet trionfante sulla chiusura definitiva dell'iter della legge sulle nozze omosessuali è stata la sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi per segnare la continuità con il governo precedente. «Sembrava un traguardo irraggiungibile - ha scritto la Boschi - Invece passo dopo passo l'Italia ce l'ha fatta. Quello che era un sogno adesso è realtà». Soddisfatto anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che parla di «una svolta di civiltà per l'Italia». È la madrina della legge Monica Cirinnà (Pd) a spiegare che con i tre decreti legislativi approvati ieri si superano tutte le criticità. È stato chiarito che le unioni civili potranno essere celebrate anche in nave o in aereo se esiste un pericolo per la vita, come già accade per il matrimonio. Le nozze tra persone dello stesso sesso contratte all'estero saranno riconosciute come unioni civili in Italia. Per gli stranieri si farà riferimento alle leggi in vigore nel paese d'origine. Per chi proviene da paesi nei quali l'omosessualità è motivo di grave discriminazione o perseguita penalmente sarà sufficiente il certificato di stato libero, al posto del nulla osta del paese di origine per poter celebrare il rito. È stato aggirato anche l'ostacolo dei sindaci che intendono rifiutarsi di celebrare le unioni omosessuali. I decreti infatti prevedono la possibilità di delega delle funzioni di ufficiale di stato civile a consiglieri, assessori o privati cittadini che abbiano i requisiti per essere eletti consiglieri comunali. Risolta anche la querelle sul cognome chiarendo che l'opzione facoltativa dell'adozione del cognome del partner non modifica i dati anagrafici e di conseguenza non si porrà la necessità di modificare il codice fiscale o altri documenti. L'unione civile si potrà sciogliere anche su iniziativa di un solo componente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

Per la Buona scuola invece sono state esaminate in via preliminare 8 deleghe su 9 che ora andranno in discussione nelle commissioni parlamentari competenti che potranno apporre modifiche. Si tratta di provvedimenti incisivi come la riforma dell'esame di maturità che però non entrerà in vigore prima del 2018 e la riforma dei nidi, il percorso da 0 a 3 anni, che entrano a far parte a pieno titolo del sistema educativo. Anche per le maestre del nido sarà necessaria la laurea triennale.

Un altro decreto riguarda la riorganizzazione del sostegno per l'inclusione degli studenti disabili.

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