Politica

Un «vaccino» anti mal di testa In 9 mesi addio all'emicrania

Testato per la prima volta in Europa un farmaco specifico per i pazienti cronici: «Risultati promettenti»

Francesca AngeliRoma Il cecchino dell'emicrania funziona. La sperimentazione dell'anticorpo monoclonale anticgrp sta dando risultati promettenti sul primo paziente trattato con questo farmaco in Europa: una giovanissima ragazza italiana che soffre di emicrania cronica. L'annuncio di quello che rappresenta un nuovo approccio per la cura preventiva del mal di testa arriva dall'IRCCS San Raffaele Pisana di Roma dove per la prima volta in Europa si sta trattando un paziente con quello che funziona a tutti gli effetti come un vaccino su una patologia sottovalutata per decenni e che invece è gravemente invalidante per chi ne soffre in modo cronico.Il professor Piero Barbanti responsabile del Centro per la diagnosi e la terapia delle cefalee e del dolore del san Raffaele spiega perché i primi risultati di questa sperimentazione sono così importanti. «È la prima medicina specificamente preventiva per l'emicrania. Al momento il 95 per cento dei farmaci che vengono utilizzati per prevenire il mal di testa sono nati per curare altre patologie come l'ipertensione, la tachicardia o l'epilessia - puntualizza il professore - Dato che ne sono stati evidenziati gli effetti benefici per il mal di testa sono poi stati riciclati per prevenirlo».Dunque lo svantaggio nell'usare questi farmaci è doppio. Primo perché si tratta di una cura non specifica e secondo perché presenta spesso pesanti effetti collaterali come aumento di peso, sonnolenza ed astenia. «Per la prima volta abbiamo una cura specifica, una terapia biologica, come quelle che vengono impiegate nella cura dei tumori che agisce in modo specifico - prosegue il professore - Abbiamo riscontrato anche un elevato grado di tollerabilità, simile a quella del placebo, che praticamente non ne ha».Il farmaco è un anticorpo monoclonale iperselettivo che, spiega Barbanti «stana e neutralizza una sostanza fisiologica chiamata CGRP, il peptide correlato al gene della calcitonina, che provoca l'emicrania quando viene prodotto in eccesso».In sostanza l'anticorpo monoclonale agisce come un vero e proprio cecchino perché è in grado di individuare con estrema precisione il colpevole prima che inneschi il meccanismo che provoca l'emicrania. I primi risultati sono stati pubblicati su Lancet. Risultati, assicura il professore, «molto promettenti» perché «indicano una riduzione degli attacchi superiore al 62 per cento dopo 3 mesi».Il trattamento dura 9 mesi e per il momento è stato destinato soltanto ai soggetti che soffrano di emicrania cronica, ovvero 15 giorni di mal di testa al mese da almeno 3 mesi.I vantaggi di questo tipo di farmaco per chi soffre di emicrania cronica sono molti. Una terapia facile da seguire prima di tutto perché la somministrazione avviene con iniezione sottocutanea una volta al mese.

Dunque una pratica che non condiziona il paziente, garantendo l'aderenza alla prescrizione, e che incide positivamente anche sulle conseguenze psicologiche come depressione ed ansia che spesso affliggono chi soffre di emicrania cronica.

Commenti