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Il vademecum dei grillini: «Lavoriamo più di Salvini»

Ai parlamentari arriva il decalogo su cosa dire in tv e ai sostenitori. Come ordinato da Grillo

Il vademecum dei grillini: «Lavoriamo più di Salvini»

Attaccare Salvini con una lista, un elenco di cose fatte, per rendere l'idea di aver realizzato più obiettivi rispetto alla Lega. Un nuovo vademecum, da declamare nei talk show e condividere sui social, è l'ennesima carta che i Cinquestelle si stanno giocando in vista delle Europee del 26 maggio per evitare il sorpasso del Pd e arginare il Carroccio.

Dai piani alti del Movimento traspare soddisfazione per la «svolta a sinistra» di Luigi Di Maio, attentamente orchestrata dallo staff comunicazione, a cui si è aggiunto, in posizione di vertice a Palazzo Chigi, Augusto Rubei. Già stratega della campagna elettorale di Virginia Raggi nel 2016 e portavoce di Elisabetta Trenta al ministero della Difesa, dicono sia lui e non tanto Rocco Casalino l'artefice della «trasformazione» del capo politico e vicepremier, nelle ultime settimane sempre puntuale nello smarcarsi da Salvini. Meno «timido e subalterno» nei confronti del ministro dell'Interno, proprio come nei desiderata espressi dal garante Beppe Grillo nei suoi colloqui privati.

L'elenco, dunque. Tra i parlamentari e nella galassia di pagine social collegate al M5s circolano diverse versioni grafiche del documento, con varie modifiche nella titolazione e nei provvedimenti inseriti per scardinare la narrazione dell'alleato-avversario. Comunicatori e pezzi grossi del grillismo ragionano in questi termini: «Bisogna far vedere che la maggior parte dei provvedimenti portati a termine in questi nove mesi di governo porta la firma del M5s». E parlando ai suoi parlamentari, Di Maio è partito subito all'attaco: «Non è un mistero che lavoriamo più di Salvini».

Pronti, via. Si parte con la legge «spazzacorrotti», il reddito di cittadinanza, taglio di vitalizi e pensioni d'oro, decreto dignità. Esaurita la lista dei cavalli di battaglia, pare che i grillini intendano appropriarsi anche del decreto «sblocca-cantieri», degli ancora ipotetici rimborsi ai cittadini truffati dalle banche e di previsti aumenti delle pensioni minime. I pentastellati sono pronti a rivendicare alcuni «progetti», ergo non realizzati e approvati, come il salario minimo orario garantito per i lavoratori e persino il blocco delle trivellazioni. Ciò nonostante il governo gialloverde abbia dato l'ok o prorogato due concessioni petrolifere e tre permessi di ricerca nel Mare Ionio, di cui due in Puglia e uno in Calabria.

Strategie di marketing politico a parte, i bene informati sussurrano che Grillo si è finalmente placato, dopo la recente rivoluzione, linguistica, di contenuti e di atteggiamento, adottata da Di Maio. Gli ultimi sondaggi danno qualche piccolo segnale di ripresa rispetto alla caduta libera registrata negli ultimi mesi. E il garante è stato avvistato a Roma nella giornata di martedì. C'è chi dice abbia parlato di politica con Di Maio, chi ipotizza si sia recato nella Capitale per via dei molti processi intentati contro il Movimento che lo vedono coinvolto. Ieri, invece, Grillo ha pubblicato una foto, con tanto di mascherina antismog, tra le strade di Tokyo.

Giusto smarcarsi da Salvini, ma meglio tenersi alla larga dalla «scatoletta di tonno» espugnata.

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