Cronache

Vaticano, lady Becciu libera: "Un attacco contro di me"

La Cassazione annulla la misura cautelare per Cecilia Marogna. "Sono fiduciosa nella giustizia"

Vaticano, lady Becciu libera: "Un attacco contro di me"

«Sono sempre stata fiduciosa, fin dall'inizio, nella giustizia italiana e la decisione della Cassazione presa ieri è un chiaro esempio che bisogna credere nella giustizia».

Cecilia Marogna, la donna finita nell'inchiesta finanziaria vaticana che ha travolto il cardinale Angelo Becciu, rompe il silenzio e dalla sua abitazione di Cagliari parla a Il Giornale dopo la decisione presa ieri dalla suprema corte di annullare la misura cautelare che era stata disposta a suo carico, in attesa dell'ipotetica estradizione in Vaticano.

La manager 39enne era stata arrestata a Milano lo scorso ottobre e reclusa per 17 giorni nel carcere di San Vittore, su mandato di cattura internazionale spiccato dalla magistratura vaticana. Dopo il ricorso presentato dai suoi legali, il 30 ottobre successivo Marogna era tornata libera ma con obbligo di firma. Obbligo adesso a quanto pare decaduto, così come il divieto di espatrio, vista la decisione della Cassazione che ha annullato il provvedimento a suo carico. In pratica, l'arresto chiesto dai promotori di giustizia del Vaticano, a dire della corte, è stato illegittimo, non sussistevano motivi per mandare in carcere «Lady Becciu». La donna è coinvolta nell'inchiesta finanziaria che vede al centro il cardinale, suo conterraneo, Angelo Becciu, defenestrato dal Papa lo scorso settembre dopo un'udienza di venti minuti e privato dei privilegi cardinalizi. Marogna, che ha sempre lavorato a stretto contatto col porporato, è «accusata di peculato e appropriazione indebita aggravata», per aver usato, secondo i pm vaticani, «cospirando con altri individui», parte del mezzo milione di euro, ricevuto dalla Segreteria di Stato per operazioni segrete umanitarie compiute in nord Africa, anche per l'acquisto di beni di lusso come scarpe, vestiti, cosmetici e una poltrona. Accusa sempre respinta dalla donna che oggi dice: «Già all'inizio della vicenda, lo scorso settembre, avevo intuito che era in corso un chiaro attacco contro il cardinale Angelo Becciu e di conseguenza anche contro di me, in quanto sua persona di fiducia per le questioni internazionali più sensibili. Ho compiuto operazioni riservate in zone calde del mondo così anche come hanno confermato varie fonti dei servizi segreti italiani».

Resta da sciogliere il nodo dell'estradizione in Vaticano: il 18 gennaio ci sarà l'udienza davanti alla Corte d'Appello di Milano che dovrà decidere se estradare o meno Marogna.

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