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Venezia città a pagamento: 10 euro per visite in giornata

In manovra la tassa da 2,5 euro in su: colpisce chi arriva con qualunque mezzo e non pernotta in città

Venezia città a pagamento: 10 euro per  visite in giornata

Venezia è troppo bella per essere ammirata in un giorno. Venezia va osservata, respirata. Venezia va vissuta perché è speciale, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro. E lui aveva provato in tutti i modi a mettere fine a quel turismo di massa, così talmente mordi e fuggi che il panino, il turista se lo porta da casa. E quindi, prima la possibilità del numero chiuso, poi i tornelli e ora il ticket d'ingresso. Una svolta storica per la città lagunare che prevede che per entrare a Venezia, i visitatori, ora, dovranno pagare. Un ticket voluto dal sindaco e contenuto in un emendamento alla legge di bilancio, approvata definitivamente domenica alla Camera. Al comma 1129, infatti, si prevede la possibilità di applicare il ticket d'ingresso a chi raggiunge «con qualunque vettore la città antica».

Una tassa che sarà applicata al biglietto aereo, o via nave o via terra di tutti quei turisti che intendono raggiungere la città. Non a tutti però. Perché la tassa sarà applicata a chi arriva a Venezia senza esserne residente, a chi arriva a Venezia senza motivi di studio e/o lavoro e a chi non ha nemmeno una prenotazione in qualche albergo o in qualche B&B perché preferisce soggiornare a Mestre, anziché in laguna. E quindi in sostanza dovranno pagare il sovrapprezzo tutti quelli che arrivano al mattino e se ne vanno la sera, non avendo poi nemmeno l'accortezza di riportare i rifiuti a casa, lasciandoli in qualche calla o sul davanzale di qualche vetrina.

Le varie compagnie aeree, navali o di terra, provvederanno a girare il balzello al Comune. Un provvedimento mirato per Venezia, aveva spiegato Brugnaro, già chiesto, senza esito, a Matteo Renzi e che permetterebbe di verificare l'accessibilità in centro storico, la regolamentazione dei flussi e anche di mettere assieme un tesoro per la manutenzione e la salvaguardia di un gioiello in mezzo all'acqua. Perché vale il principio secondo cui chi vuole godere delle bellezze di una città come Venezia deve pagare, anche il mantenimento. Della serie Venezia non è uno zoo.

La tassa di sbarco sarebbe in alternativa alla tassa di soggiorno perché viene versata da chi non si ferma a dormire e non usufruisce delle strutture alberghiere e ricettive della città. Ma il prezzo? Il prezzo andrà dai 2,50 ai 5 euro. Ma potrebbe raggiungere anche i 10, nei periodi di altissima stagione o in quelli particolarmente clou. La norma prevede che l'importo massimo consentito per entrambi i contributi, di sbarco e soggiorno, possa essere di 10 euro.

La misura fiscale, come si legge nell'emendamento alla manovra, «potrebbe conseguire un effetto selettivo e moderare l'accesso delle grandi navi in laguna». Un accesso da sempre discusso e combattuto. Brugnaro intanto esulta. «Adesso il contributo di sbarco è legge dice Brugnaro , studieremo un regolamento equilibrato e partecipato che tuteli chi vive, studia e lavora nel nostro territorio». Ma i veneti pagano? Brugnaro parla di tutela di chi ci vive, chi ci lavora, chi ci studia e chi ha qualsiasi altro titolo per entrare.

«Agli altri, alle persone che verranno a visitarla, chiederemo un contributo per tenerla pulita e sicura», conclude.

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