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Ventimiglia, il commissariato è una vergogna tutta italiana

I poliziotti che lavorano al confine con la Francia convivono con migranti accampati e bagni da incubo

Ventimiglia, il commissariato è una vergogna tutta italiana

Ecco le condizioni fatiscenti della prima linea di Ventimiglia. Così sono costretti a lavorare i poliziotti al commissariato della polizia di stato. Bagni rotti, lavandini sudici e pieni di sporco, muri scrostati, pavimenti in stato pietoso, mattonelle lerce e locali in abbandono. Questo emerge da alcune foto e video girati in esclusiva al Giornale.

A denunciarlo è il vicesegretario nazionale Mauro Armelao del sindacato UglPolizia di Stato. E questo viene portato alla ribalta anche nell'interrogazione a risposta scritta presentata ieri dalla senatrice leghista veneta Erika Stefani al ministro dell'Interno Angelino Alfano.

Dalle immagini appare visibile lo stato di degrado e sporcizia di quello che dovrebbe essere un presidio di legalità. Dove lavorano ogni giorno persone che devono garantire la nostra incolumità ma a cui lo Stato non garantisce nemmeno la più elementare igiene. «Quei bagni - riferisce infatti Armelao - vengono comunemente usati dai poliziotti». E che siano in uso lo si può vedere dai segni della quotidianità: cestini, sapone per le mani e carta igienica. Dai video si nota come passando un dito sopra le suppellettili o le scarpe sul pavimento venga via uno spesso strato di polvere. In quel commissariato, fa sapere Armelao, sono 55 i poliziotti in servizio «oltre ci dice - a tutto il personale aggregato in arrivo da tutta Italia per le note esigenze».

Il commissariato infatti, ospitato nella caserma Bligny, è impegnato da oltre un anno nella gestione dell'emergenza migranti. Una situazione tesa, a pochi metri dal confine con la Francia. «Lì ci spiega Armelao vengono accompagnati ogni giorno i migranti, con ondate di 15 persone. Dormono all'interno della struttura, la sera si fanno i controlli, si prendono le impronte e si fanno le fotosegnalazioni. Solo il mattino seguente si fanno gli accertamenti sanitari, con il rischio che i poliziotti a contatto si ammalino. Basta anche una semplice faringite. Poi il giorno dopo i migranti vengono trasferiti a Taranto». Ma il problema non è soltanto questo: gli immigrati costretti a trascorrere lì la notte dormono per terra con il ventilatore acceso o addirittura sul cortile interno. «Non ci sono i condizionatori - dice Armelao - quella struttura non va bene, va ristrutturata completamente e ha servizi igienici indecenti. I poliziotti lavorano 24 ore su 24 per fronteggiare l'emergenza profughi con caldo e puzza a non finire».

Anche la Stefani descrive nell'interrogazione la situazione: «Le strutture a disposizione del commissariato di pubblica sicurezza di Ventimiglia, che risulterebbe di proprietà demaniale, verserebbero in un grave stato di degrado, sia dal punto di vista strutturale, sia per la carenza delle stesse pulizie dei locali, con effetti particolarmente evidenti in relazione alle precarie condizioni dei servizi igienici. Risulta poi inesistente anche la climatizzazione degli uffici che si troverebbero in stato di totale incuria, evidenziabile anche dagli infissi esterni che stanno letteralmente perdendo pezzi».

Oltre a questo, Armelao non vede «il senso di far dormire i funzionari aggregati con gli autisti negli alberghi a Imperia, a quasi 50 km da Ventimiglia». «Spreco di tempo e denaro dichiara la Stefani nell'interrogazione anche per via dei costi di trasporto giornalieri da sostenere».

«Nessuno ne parla - incalza Armelao invito Renzi e Alfano a far visita al commissariato e a usare i nostri bagni».

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