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Verdelli e i suoi boys ci costano oltre un milione

Il team del direttore editoriale ha due vice e quattro redattrici, ma non si capisce cosa faccia

Verdelli e i suoi boys ci costano oltre un milione

Nessuno in Rai capisce bene cosa facciano tutto il giorno, ma dev'essere comunque un lavoro di grande importanza. Il budget riservato dalla tv pubblica al «team Verdelli» è infatti di primissima classe. Si tratta di una novità assoluta nella storia della Rai, mai prima dell'epoca renziana si era vista la figura del «direttore editoriale per l'offerta informativa», un superdirettore unico dell'informazione pubblica. Sulla carta dovrebbe dare le direttive ai direttori dei tg e a quelli di rete sulla parte news, in sostanza la funzione si sta rivelando più difficile da decifrare. Anche perché dal punto di vista editoriale e giuridico, i responsabili di ciò che va in onda in una scaletta di tg è il direttore del tg, non Verdelli. Quindi, in che modo Verdelli, ex Vanity Fair ed ex Repubblica, dovrebbe supervisionare la fattura dell'informazione Rai? Se non è chiara la definizione di ruoli e poteri, quel che è chiaro sono i compensi, almeno il suo, di 320mila euro, e di uno dei suoi vice, Francesco Merlo. Trattasi dell'editorialista di Repubblica, pensionato ma assunto dalla Rai se non in pianta stabile, impossibile visto che è in pensione, almeno come super consulente esterno con contratto fino al maggio 2018, con il notevole compenso di 240mila euro. Solo loro due, quindi, sfiorano già i 600mila euro. Ma bisogna aggiungere anche l'altro vice chiamato da Verdelli, Diego Antonelli dall'Ansa (su Twitter si presenta simpaticamente così: «Elementari e medie alla guida di Gazzetta. Poi il liceo all'Ansa e infine l'università in Rai. Terminati gli studi deciderò cosa fare da grande»), il suo stipendio è sotto la soglia dei 200mila euro, quella che fa scattare l'obbligo di pubblicità sul sito della Rai. Ma non di molto, come vicedirettore, si dovrebbe aggirare sui 150mila euro. Poi il fantomatico gruppo di cervelli che coordinano tutta l'informazione della tv di Stato conta anche un altro vicedirettore, Pino Corrias, che però era già in Rai come capostruttura della fiction. La squadra poi si compone di una mini redazione di quattro giornaliste scelte dalle redazioni Rai. Il loro compito, raccontano a viale Mazzini, sarebbe di visionare i programmi di informazione e tg nazionali italiani e stranieri, e comporre dei resoconti per Verdelli. Che fine facciano, poi, non è chiaro. Loro stanno in un ufficio di Viale Mazzini, i direttori dei tg Rai a Saxa Rubra, non fanno riunioni prima dei tg. L'impressione è che la struttura serva al direttore generale per impartire delle direttive che sarebbe spiacevole dover dare al telefono con i direttori, meglio dirle a Verdelli che poi le dice a loro.

Per circa un milione di euro l'anno in stipendi, un bel lusso.

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